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Il Comitato di Spezzano Piccolo protesta a Reggio: no alla fusione

REGGIO CALABRIA Un gruppo di componenti del “Comitato del No” di Spezzano Piccolo ha inscenato una protesta a Reggio Calabria davanti all’ingresso del consiglio regionale. Una delegazione ha chiest…

Pubblicato il: 04/05/2017 – 14:39
Il Comitato di Spezzano Piccolo protesta a Reggio: no alla fusione

REGGIO CALABRIA Un gruppo di componenti del “Comitato del No” di Spezzano Piccolo ha inscenato una protesta a Reggio Calabria davanti all’ingresso del consiglio regionale. Una delegazione ha chiesto un incontro con il consigliere Orlandino Greco. Chiedono la modifica della legge che stabilisce i criteri di indizione dei referendum nel quale, considerando i votanti in tutti i cinque Comuni, Trenta, Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace e Spezzano Piccolo, la maggioranza degli elettori ha votato per il Sì. Solo nel Comune di Spezzano Piccolo con 481 voti contro 471 preferenze positive ha prevalso il No ed a questo voto si appella il Comitato del No di quel centro che chiede l’esclusione di Spezzano Piccolo dalla fusione con gli altri quattro comuni della Presila cosentina. Sul punto pende un ricorso al Tar, ma è la Regione adesso che dovrà decidere se aggregare di forza Spezzano Piccolo con gli altri Comuni o decidere la modifica della legge, tenendo conto del risicato risultato espresso dai cittadini di Spezzano Piccolo.

OCCHIUTO: «TENERE CONTO DEL NO DI SPEZZANO» «C’è stato un referendum e i cittadini di Spezzano Piccolo hanno liberamente e legittimamente deciso di non accettare di essere inglobati nel comune unico dei Casali. Costringerli ora alla incorporazione sarebbe una fusione fredda, illegittima e arbitraria». Lo afferma Roberto Occhiuto, deputato di  Forza Italia. «Bisogna avere profondo rispetto della democrazia – dice Occhiuto – anche e soprattutto quando l’esito del suo esercizio non corrisponde ai nostri desiderata. Prevedere oggi – prosegue Occhiuto – un’unione dei Comuni che non tenga conto della scelta dei cittadini di Spezzano Piccolo significherebbe non tenere conto dei principi cardine della dottrina giuridica e di tutto quanto regolamenta le libere scelte». «Il principio dell’autodeterminazione – dice  Occhiuto – è sancito come diritto dalle regole internazionali – e non può essere negato a chi, utilizzando l’opportunità della partecipazione, decida liberamente di non far parte di un’aggregazione dei Comuni. Qualsiasi cittadino spezzanese – afferma ancora Occhiuto – potrà facilmente impugnare i provvedimenti amministrativi che dovessero stabilire questo tipo di Unione o chiedere la declaratoria di incostituzionalità di leggi regionali che non dovessero tenere conto della scelta effettuata durante il referendum consultivo». «Una Regione che consulta i suoi amministrati – continua il parlamentare – e poi cestina la loro libera scelta dimostra di non concepire la democrazia nel suo significato etimologico». «Chiediamo al Consiglio regionale – conclude Occhiuto – di non insistere sulla strada dell’arbitrio e dell’annessione, dando vita ai Casali senza includere chi, come i cittadini di Spezzano Piccolo, non vuole esserne parte».

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