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«Per la Sacal, in tre anni, abbiamo fatto molto»

Ho letto la lettera aperta dell’ex sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, dettata, credo, dal negativo clamore dei fatti di questi giorni sulla sfortunata Sacal e vorrei mettere a fuoco, senza alcuna…

Pubblicato il: 04/05/2017 – 21:32
«Per la Sacal, in tre anni, abbiamo fatto molto»

Ho letto la lettera aperta dell’ex sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, dettata, credo, dal negativo clamore dei fatti di questi giorni sulla sfortunata Sacal e vorrei mettere a fuoco, senza alcuna polemica, alcuni elementi che forse il tempo ha cancellato dalla memoria  dell’ex sindaco.

Il professore Speranza rivendica solo l’attivo del bilancio del 2007 registratosi sotto la presidenza del magistrato Vitale, unico lametino a ricoprire tale ruolo. Quindi aggiunge che dal 2013 il suo rappresentante nel Cda è rimasto all’opposizione. Vorrei ricordare che sono entrato nel 2007 nel Cda della Sacal, su designazione del Presidente della Regione del tempo, Agazio Loiero, e sono stato eletto nello stesso anno 2007, in seguito alla sfiducia votata nei confronti di Vitale,  presidente del Cda. Il mio incarico è durato tre anni. Ed ecco, qui di seguito, alcune delle realizzazioni conseguite in questo periodo dal Cda da me presieduto e con il sostegno – che, si badi, non è mai mancato – del rappresentante del comune di Lamezia:

  1. La Sacal ottenne da parte dell’Enac la “Gestione totale”, che, lo ricordo per i non addetti ai lavori, costituisce il massimo riconoscimento per una struttura aeroportuale, al pari di Fiumicino e Malpensa. In tale occasione il Cda attuò l’aumento di capitale sociale richiesto dall’ente nazionale dell’aviazione civile. Ricordo altresi che l’aumento di capitale fu varato riuscendo a garantire alla Sacal di restare società pubblica per oltre il 70 per cento;
  2. Fu avviato un concorso pubblico per la progettazione di una nuova aerostazione, senza alcuno esborso da parte della società. Fu nominata una commissione esterna per la scelta del progetto del costo di 100 milioni. Il progetto fu sottoposto al giudizio di tutti gli enti competenti e successivamente alla banca europea degli investimenti che lo ha approvato al 50 per cento. L’altro 50 per cento restava a carico dei fondi europei. Ovviamente l’operazione avveniva sotto la regia del presidente Loiero;
  3. Fu avviato il prolungamento della pista, attraverso la progettazione solo di tecnici della Sacal e quindi senza alcun costo, impiegando finanziamenti non utilizzati o utilizzati in parte che risalivano fino agli anni 1996/97. Nel 2010 quando lasciai la Sacal i lavori erano iniziati, dopo aver pagato tutti gli espropri e dopo aver subìto il fallimento della dutta aggiudicataria. Sono sicuro che l’ex sindaco Speranza ricorderà questo avvenimento perché, se non ricordo male, sulla rappresentazione visiva del prolungamento della pista furono stampati anche alcuni suoi manifesti elettorali. Il problema è che sono occorsi poi sei anni per completare quei lavori;
  4. È vero che uno dei bilanci di quegli anni si chiuse con un utile di poche centinaia di euro, ma in quella occasione Sacal ha sopportato i debiti di Alitalia, acquistando anche il ramo d’azienda dello scalo lametino, per effetto del quale transitò tutto il personale di Alitalia nei ruoli Sacal, scongiurando lo spauracchio del trasferimento, della cassa integrazione e dell’esubero. Si centrarono cosi due obiettivi: la Sacal si arricchiva di personale addestrato che utilizzava a tempo pieno anche per le altre compagnie e che Alitalia da quel momento in poi fu costretta a pagare cifre significative per utilizzare lo scalo (esattamente il contrario di quello che si è verificato a Reggio Calabria);
  5. Il rinnovo di grande parte del parco automezzi attraverso l’uitilizzazione del credito d’imposta;
  6. Eliminazione del monopolio dell’Alitalia da e per Roma attraverso l’utilizzo di altre compagnie Blu Panorama e Easyjet. Ryanar all’epoca (su Roma) operava ancora a Ciampino e aprì per noi le rotte di Bergamo, Pisa e Bologna. Tutte, si badi, a costi zero;
  7. Navetta aeroporto-stazione ferroviaria realizzata tra tante polemiche e con la resistenza della stessa amministrazione comunale di Lamezia.

In quegli anni insomma l’aeroporto divenne una struttura internazionale.

Concludo con considerazione amara. Le realizzazioni che ho elencato sono state spesso distrutte da quelli che sono venuti dopo: volevano azzerare tutto per imporre il proprio famoso “modello”. Una vera sciagura. 

*presidente della Sacal dal 2007 al 2010

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