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Valli Cupe, Tallini: «Alla Cittadella c’è lavoro per gli psichiatri»

 «Alla Cittadella regionale ormai  c’è lavoro solo per gli psichiatri, non più per gli analisti politici. Se fosse prevista la fine della legislatura per infermità mentale, dopo la leggina della gi…

Pubblicato il: 06/05/2017 – 10:00
Valli Cupe, Tallini: «Alla Cittadella c’è lavoro per gli psichiatri»

 «Alla Cittadella regionale ormai  c’è lavoro solo per gli psichiatri, non più per gli analisti politici. Se fosse prevista la fine della legislatura per infermità mentale, dopo la leggina della giunta regionale che vorrebbe sporcare l’importante legge istitutiva della Riserva Valli Cupe che per una volta ha dato visibilità positiva alla Calabria sui temi ambientali, ci sarebbe da chiederla immediatamente». È quanto dichiara in una nota Mimmo Tallini, consigliere regionale proponente della legge istitutiva della Riserva del Catanzarese.
«La legge che istituisce la Riserva Valli Cupe – prosegue – è stata approvata all’unanimità, prima dalla commissione Ambiente e alla presenza dell’assessore Rizzo (che ora ha proposto di riformarla!) e poi sempre all’unanimità dal consiglio regionale non più tardi di cinque mesi fa. Il governo ha dato il via libera, segno che la legge è stata fatta bene, ma chi muove obiezioni ora è la giunta regionale (il cui dipartimento Ambiente ha contribuito per oltre un anno alla stesura della legge!). E la vorrebbe riformare, non per migliorarne i profili innovativi, uno dei quali è non aver previsto comitati di gestione ma di aver inteso assegnare, attraverso un solo Ente gestore ( formalmente indicato dal dipartimento Ambiente della Giunta!) la responsabilità ad un direttore scelto per titoli e meriti indiscutibili». «La vorrebbe riformare – spiega Tallini – per far nascere una sorta di comitato gestionale in cui infilare un sindaco i cui titoli sono la fedeltà a Oliverio e l’impegno che sta dispiegando nella qualità di portaborse in qualche struttura della Regione per chiamata diretta. Si tratta di una modifica tecnicamente deleteria, perché provocherebbe la fine di un’esperienza naturalistica di successo sorta su basi volontaristiche e grazie al lavoro sodo di una ventina di giovani che si troverebbe imprigionata, di punto in bianco, nelle logiche spartitorie più deleterie». «È evidente, inoltre, che la giunta regionale e il suo presidente non capiscono più la differenza tra ciò che è d’interesse generale e l’osso da riservare all’ultimo della bottega. Né la differenza tra il desiderio prepotente di un sindaco “portaborse”, che non ha mai fatto niente per l’area della Valli Cupe e tuttavia vorrebbe metterci le mani, e la volontà dei legislatori regionali il cui lavoro, supportato dallo stesso dipartimento Ambiente della giunta regionale, quella leggina offende spudoratamente. Dinanzi a fatti così eclatanti – conclude Tallini – e insieme miserevoli per l’autoritarismo che incarnano, persino a fronte di popolazioni intere che sanno bene come stanno le cose ed hanno accolto con entusiasmo la nascita della Riserva, non c’è altro da aggiungere, se non che, dinanzi allo sfascio della Regione, è tempo che ciascuno si assuma la proprie responsabilità».

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