Ultimata la fase elettorale che ha visto contrapposti Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano e composta la direzione nazionale del Partito democratico al termine di un importante e partecipata assemblea nazionale due dati emergono in modo evidente: il Partito Democratico rimane l’unica e più solida certezza nel panorama politico nazionale e vi è anche se in assenza di un reale confronto nel merito un primo tentativo anche a Roma da parte del Pd di aprirsi realmente alle nuove generazioni ed alle migliori esperienze territoriali.
La segreteria nazionale sarà l’ultimo passaggio organizzativo degli assetti del Pd e sarà la conseguenza di questo ragionamento che ha come obiettivo quello di rilanciare il partito ed affrontare le importanti questioni necessarie per offrire al nostro paese una forza politica che non solo vuole governare i processi ma che ci chiarisca anche come con una discussione sana nel merito.
Matteo Renzi nel suo intervento afferma la necessità di ripartire insieme, di fare prevalere il concetto del “noi” a quel “maledetto io” che nell’ultimo periodo ha lacerato il Pd ed ha determinato la pesante sconfitta al referendum costituzionale con le conseguenze che ne sono derivate.
Una posizione condivisa quella del segretario che però va declinata nei territori, dal livello provinciale al livello regionale per costruire e fare ripartire anche il Pd dove non è mai nato o dove è ancora in balia delle onde.
Serve passare tuttavia dalle parole ai fatti, le scelte che deve assumere o che ha assunto il Pd, seppure fatte con una logica positiva, si parli della direzione nazionale, della segreteria o anche delle candidature alle prossime elezioni non devono rischiare di essere la derivazione di rapporti interpersonali o di una chiacchiera a largo del Nazareno ma la conseguenza di un legame con la società e con il territorio.
Il Partito democratico in Calabria deve innovare ed aggregare, deve riprendere la vocazione maggioritaria per il quale il Pd è nato ed è stato concepito: vincendo le elezioni e non solo i congressi le opportunità si moltiplicano ed è evidente quanto sia importante supportare il Sud e la Calabria in particolare modo.
Il Partito democratico in Calabria deve rinunciare alle statue di sale, ai reduci di stagioni politiche ora mai concluse, a metodologie da prima repubblica.
Serve riorganizzarsi in tutta la regione per costruire una proposta politica vincente e totalmente rinnovata, non serve l’appoggio incondizionato al capo atteso che sarà compito del Pd capire i bisogni della nostra comunità , le esigenze dei nostri territori ed portare a casa il sostegno di chi oggi governa in tutta la nostra regione.
Serve ricostruire una grande alleanza democratica con il popolo delle primarie e con gli elettori che ci avevano portato ad essere il partito del 40% questa è la vocazione maggioritaria.
Il materiale umano è già presente ed in campo tanto nelle istituzioni quanto nelle varie federazioni che compongono la Calabria ,nei singoli circoli e tra le nuove generazioni, un materiale umano fatto di competenze e professionalità che vanno utilizzate in un progetto di insieme e soprattutto in un congresso regionale e provinciale che riorganizzi e resetti il Pd nella nostra regione, queste personalità spesso non sono valorizzate ed invero rappresentano la risorsa necessaria per rendere la Calabria protagonista.
Non possiamo essere il Pd che si accontenta o che si limita ad applaudire il lavoro degli altri, il Pd che si esalta per una foto con Matteo Renzi o per una pacca sulla spalla , serve provare ad andare oltre proprio nella consapevolezza di essere parte di un gruppo dirigente, di una comunità che ama la propria terra.
Noi possiamo essere una generazione protagonista che si assume le responsabilità di ricostruire il Pd , di guidare i processi politici e di cambiare realmente la nostra regione ed i territori che la compongono.
La Calabria può e deve diventare un reale modello virtuoso per il nostro Paese su come vi è un rinnovamento dei gruppi dirigenti, su come avviene il ricambio generazionale e su come chi ha avuto ed ha ruoli di responsabilità possa cedere in modo responsabile l’opportunità ad una nuova generazione per potere cambiare le cose, così avviene il rinnovamento attraverso un vero e proprio patto generazionale.
Così è stato a Reggio Calabria , così sarà per l’intera regione, al netto delle sensibilità politiche di appartenenza e nell’esclusivo interesse del nostro territorio.
I congressi territoriali devono aprire una seria riflessione sulla Calabria e su come può avvenire un reale riscatto del nostro territorio, la nostra generazione è già in campo per riorganizzare e ricostruire il Pd, nessuno può fermare questo percorso.
In direzione nazionale per la Calabria sono presenti i più autorevoli rappresentanti istituzionali della nostra regione, a loro più d tutti la responsabilità di vincere la scommessa di portare la voce della Calabria a Roma e non il contrario, di vincere la scommessa del merito di un Pd che vuole e deve essere punto di riferimento di tutto il campo riformista del nostro territorio.
*Capogruppo Pd Comune Reggio Calabria
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