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Gerace apre le porte ai massoni del Goi

REGGIO CALABRIA In tempi di scontro frontale, giudiziario e no, fra la commissione parlamentare antimafia e il Goi, cosa fa il Comune di Gerace? Organizza insieme alla loggia “Michele Bello” di Sid…

Pubblicato il: 10/05/2017 – 5:49
Gerace apre le porte ai massoni del Goi

REGGIO CALABRIA In tempi di scontro frontale, giudiziario e no, fra la commissione parlamentare antimafia e il Goi, cosa fa il Comune di Gerace? Organizza insieme alla loggia “Michele Bello” di Siderno una commemorazione per i “cinque martiri di Gerace”, fucilati dal governo borbonico nel 1847, durante i primi moti risorgimentali.
 
INIZIATIVA CONDIVISA «Un’iniziativa – specificano i grembiuli sidernesi, guidati dal Maestro Venerabile Giuseppe Afflitto, – condivisa dal Comune di Gerace, alla cui guida vi è il sindaco, Giuseppe Pezzimenti». Tutto è fissato per il prossimo 19 maggio, a partire dalle 17.
 
ADESIONI ISTITUZIONALI All’appuntamento – si legge nella nota stampa – parteciperanno il Gran Maestro Stefano Bisi, il presidente del Collegio dei Maestri Venerabili, Giuseppe Messina, «nonché i sindaci dei Comuni che hanno dato i natali ai cinque eroi», cioè Siderno, Caraffa del Bianco, Bovalino, Bianco e Roccella Jonica.
 
RICOSTRUZIONI E COMMEMORAZIONI L’occasione – specificano dalla loggia sidernese è «onorare degnamente, con la presenza delle sue massime autorità, i cinque giovani intellettuali della Locride che pagarono con la vita il loro anelito di libertà. Pagine di storia non sempre tramandate ai posteri con la dovuta attenzione anzi, spesso scritte con uno strano inchiostro annacquato da sentimenti di parzialità quando non completamente ed inspiegabilmente ignorate dalla storiografia ufficiale».
 
OMAGGI CON IL FUSO ORARIO I cinque intellettuali in questione sono Michele Bello da Siderno, Rocco Verduci da Caraffa del Bianco, Gaetano Ruffo da Bovalino, Domenico Salvadori da Bianco e Pietro Mazzone da Roccella Jonica, «alcuni già iniziati alla Massoneria – specificano dalla loggia – altri prossimi all’iniziazione», fucilati il 2 ottobre 1847. E allora perché una commemorazione a maggio?  
 
QUESTIONE DI METAFORE La scelta è stata consapevole, dicono i “fratelli” di Siderno. Si è scelto di commemorare i 5 studenti il 19 maggio perchè la primavera è la «stagione che porta con sé la metafora di un futuro possibile in cui possa sempre brillare la luce che illumini le coscienze dell’umanità e rischiari il cammino verso mete come la solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza e la libertà».
 
PREGIUDIZI E RISERVATEZZA La manifestazione – si legge ancora nella nota della loggia sidernese – «costituirà anche un’occasione per evidenziare come gli organizzatori abbiano voluto rimodulare i canoni della loro organizzazione, uscendo dall’alveo della riservatezza che li contraddistingue, a dimostrazione che l’alone di mistero e diffidenza che avvolge il Goi, è spesso frutto di pregiudizi che falsano la realtà».
 
MESSAGGI SUBLIMINALI? «All’interno del Grande Oriente – specificano dalla loggia di Siderno – vi sono da sempre, infatti, persone dedite alla causa comune, all’impegno sociale ed al riscatto morale, al perseguimento di fini e di valori che nessuno può disconoscere; soprattutto in un lembo di terra in cui le coscienze vanno smosse e rinvigorite per difendersi dalle ingiustizie e dalla sopraffazione». Un messaggio alla commissione parlamentare antimafia o agli inquirenti calabresi che stanno indagando sui rapporti fra logge e clan di ‘ndrangheta?
 
OBIETTIVI Di certo parole che potrebbero apparire inquietanti se è vero che «il prossimo 19 maggio – conclude il Gran Maestro Afflitto – sarà per la Locride, e per la Calabria tutta, una giornata storica che permetterà di ribadire il reale obiettivo delle Logge che è stato sempre quello di portare avanti la comunione tra fede e scienza per costruire – partendo dalla fase embrionale- società, Enti e Stato rispondenti ai principi di unità, lealtà e collaborazione reciproca».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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