MILANO Scarcerato dopo 26 anni e ancora sottoposto agli obblighi di sorveglianza speciale, Rocco Papalia, “padrino” di Buccinasco ha chiesto e ottenuto lo spostamento della prima comunione di sua nipote. Non più alle 16,30 ma alle 11,30, così non si perderà neppure un attimo della cerimonia e dei successivi festeggiamenti. Il nome della ragazzina è stato così inserito in un “turno” diverso. Il boss 66enne ci sarà, come racconta il Corriere della Sera. Non è chiaro, però, se il nuovo incastro degli orari sia una semplice variazione nel calendario delle cerimonie o una “cortesia” nei confronti di Papalia e il sacerdote — sempre presente alle iniziative antimafia — non commenta. Certo è che nella «Platì del Nord», 27 mila abitanti alle porte di Milano, Papalia è un cognome che pesa, quasi come in Aspromonte. Dove, giusto tre giorni fa, i carabinieri avevano arrestato il latitante Rocco Barbaro, scomparso proprio da Buccinasco quasi due anni fa.
LA SCARCERAZIONE La scarcerazione di Rocco Papalia, parente dello stesso Rocco Barbaro che ne ha sposato una nipote, è arrivata dopo 11 condanne a 124 anni di carcere complessivi grazie a una norma che ha previsto un ricalcolo (al ribasso) del cumulo pene. Ultima condanna quella a 30 anni per un omicidio del 1976. Un ritorno che preoccupa da un lato gli investigatori dell’antimafia che temono che Rocco Papalia possa così colmare il vuoto di potere che si era venuto a creare in questi anni. E dall’altro che impensierisce l’amministrazione comunale con il sindaco Giambattista Maiorano che non nasconde la sua «preoccupazione».
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