CATANZARO «Il carattere strumentale ed il tentativo di cambiare le carte in tavola sulla Riserva di Valli Cupe ha raggiunto un inaudito livello di sciacallaggio. Facciamo parlare i fatti per sgomberare il campo da inutili e dannosi polveroni». Lo afferma in una nota l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo. «Questi i fatti. Il consiglio regionale – aggiunge l’assessore Rizzo – ha approvato, all’unanimità, la legge istitutiva della Riserva Valli Cupe. Ciò significa che la maggioranza di centrosinistra, con a capo il presidente Oliverio, ha consentito, con il suo voto favorevole, l’approvazione di una legge che nella passata legislatura non è stato possibile approvare. Successivamente, in aderenza a quanto stabilito dalla legge quadro sulle aree protette e dalla legge regionale in materia, si è proceduto a proporre una modifica al testo già approvato che salvaguardi la competenza degli enti il cui territorio ricade nella riserva. L’intento di questa iniziativa è esclusivamente quello di salvaguardare Valli Cupe da possibili rischi di incostituzionalità che vanificherebbero tutti gli sforzi sin qui compiuti dai sersalesi e dalle associazioni ambientalistiche e di volontari, che hanno raggiunto l’importante obiettivo di veder preservato un presidio naturale, pur rendendolo fruibile e di conseguenza utile volano di sviluppo e valorizzazione del territorio». «Nessun tentativo, dunque – sostiene ancora l’assessore – di mettere le mani su Valli Cupe, ma all’opposto determinata volontà di difendere l’istituzione della Riserva. Mal si comprendono quindi, polemiche dal sapore meramente elettoralistico, peraltro mosse da rappresentanti di quella parte politica che ha lasciato a noi il compito di liquidare i carrozzoni clientelari ed i “poltronifici”. L’azione di Mario Oliverio e della sua maggioranza in consiglio regionale è dunque chiaramente a difesa della Riserva nel rispetto delle leggi, del territorio e delle popolazioni locali. Chi, continuando ad alimentare polemiche strumentali, pensa di raccogliere consensi, produce divisioni dannose per il territorio e per le comunità locali a partire da quella di Sersale, che ha interesse a valorizzare e capitalizzare la scelta assunta con voto unanime del consiglio regionale».
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