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Valli Cupe, Oliverio tira dritto – IL VIDEO

CATANZARO Arrivata la conferma da parte del ministero dell’Ambiente, Mario Oliverio tira dritto per la sua strada: la modifica alla composizione dell’Ente di gestione della riserva delle Valli Cupe…

Pubblicato il: 11/05/2017 – 19:40
Valli Cupe, Oliverio tira dritto – IL VIDEO

CATANZARO Arrivata la conferma da parte del ministero dell’Ambiente, Mario Oliverio tira dritto per la sua strada: la modifica alla composizione dell’Ente di gestione della riserva delle Valli Cupe si deve fare. È stato lo stesso presidente della giunta regionale a ribadirlo nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella serata di giovedì al decimo piano della Cittadella regionale, alla presenza degli assessori Antonella Rizzo (Ambiente) e Carmen Barbalace (Sviluppo Economico).
E parla di «tempesta di un bicchiere d’acqua», il governatore, per descrivere la vicenda, sollevata dal Corriere della Calabria, di cui si è occupato anche il Corriere della Sera con un ampio servizio a firma di Gian Antonio Stella: «La legge istitutiva della riserva è stata approvata dal consiglio regionale all’unanimità e voglio ricordare che la maggioranza di centrosinistra è guidata dal sottoscritto. Se la legge è stata votata all’unanimità, significa che c’era la volontà di dare forma alla riserva delle Valli Cupe, mentre in passato non c’è stata tale volontà. Inoltre, proprio questo governo ha deciso di stanziare dei fondi per le Valli Cupe: non è mai stato quindi in discussione l’intento di questa giunta sulla riserva».
Secondo il governatore «fare una campagna strumentale sul nulla significa fare un danno alle comunità: non c’è alcun tentativo di mettere le mani sulle Valli Cupe. Semplicemente c’è la necessità di correggere un evidente limite della legge approvata dal consiglio regionale che non prevede l’obbligo per tutti i Comuni interessati dall’area delle Valli Cupe di costituire un consorzio per la gestione».
A sostenere la tesi del governatore, confermata come detto anche dal parere del ministero, ci sono i dettati normativi della legge regionale 10/2003 che al comma 10 dell’articolo 6 specifica: «La gestione dell’area protetta, ad esclusione dei parchi naturali, può essere affidata ad un Ente pubblico o Consorzio obbligatorio tra Enti locali od organismi associativi […] che avranno assegnati tutti i poteri dell’Ente di gestione di cui all’articolo 12.[…]».
«Al contrario di quello che viene affermato dal sindaco di Sersale – ha poi spiegato l’assessore Rizzo -, nella Conferenza dei servizi dello scorso luglio l’Ente gestore è individuato rimandando all’articolo 6 comma 10 della legge 10/2003, la quale a suo volta si rifà all’articolo 22 della legge quadro nazionale 394/1991».

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Come si è arrivati, allora, a licenziare in Consiglio regionale una legge che rischia di essere incostituzionale? Ad assumersi la responsabilità amministrativa per non essersi accorta di quello che è stato definito senza mezzi termini un «errore» nel testo presentato in Consiglio regionale è stata proprio l’assessore Rizzo: «I due Comuni (Zagarise e Sersale, ndr) devono essere coinvolti nella gestione per sanare così una situazione che forse per fretta o magari per un errore mio personale era stata posta all’ordine del giorno del consiglio regionale».
Ma il governatore non ha dubbi ed evita ogni polemica: «Non posso che credere nella buona fede del consiglio regionale e del consigliere che ha proposto la legge (Domenico Tallini, ndr) con questo limite. Per fortuna ci siamo accorti in tempo dell’errore e possiamo porvi rimedio. Onestamente, non capisco il clamore mediatico che la vicenda ha suscitato, si tratta di sanare un problema che si è posto avendo approvato una norma che aveva profili di incostituzionalità».
Oliverio torna poi sulle polemiche relative alla coincidenza dei ruoli tra il sindaco di Zagarise (che entrerà quindi nel nuovo ente per la gestione delle Valli Cupe se sarà modificata la legge regionale) e la figura di Domenico Gallelli, esponente Pd e responsabile del dipartimento Urbanistica alla Regione per nomina dello stesso Oliverio: «Il fatto che il sindaco di Zagarise si chiami Gallelli non cambia nulla: stiamo parlando di questioni istituzionali. Nessuno è autorizzato a fare una campagna di odio contro Gallelli per questa vicenda. In chi fa polemica su questo aspetto, c’è la conferma della strumentalizzazione della vicenda alla vigilia di una competizione elettorale (quella di Sersale, ndr)».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

 

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