CATANZARO Importante scoperta da parte dei ricercatori dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. Nei laboratori del Centro di ricerche sulla sicurezza degli alimenti e la Salute diretto dal professor Vincenzo Mollace, ordinario di Farmacologia del dipartimento di Scienze della Salute dell’ateneo catanzarese, è stata sviluppata una nuova formulazione di aspirina capace di avere le stesse proprietà protettive nei confronti dell’infarto e dell’ictus cerebrale, ma sprovvista degli effetti collaterali a livello gastrico prodotti dall’impiego dell’aspirina tradizionale.
«Tale formulazione – ha affermato il professore Mollace che ha condotto le ricerche assieme al professore Bruno Silvestrini dell’Università di Roma e al professore Giuseppe Rosano del St. George Hospital di Londra – rappresenta un elemento di vera novità nel campo della farmacoterapia mediante farmaci anti-trombotici. Infatti, rispetto all’aspirina tradizionale, la nuova aspirina è più efficace e meno tossica, grazie al nuovo sistema formulativo che la rende somministrabile per via sublinguale. Non solo. La nuova aspirina è più rapida nell’effetto protettivo, cosa che la rende utilissima nei pazienti che hanno il sospetto di un infarto e possono usufruire di questo trattamento rapido e sicuro addirittura lungo il tragitto che li porta al più vicino centro medico di primo soccorso. È noto, infatti, che i danni maggiori per il nostro cuore si realizzano nei primi momenti in cui un vaso coronarico si chiude. Pertanto, si tratta un aspirina più rapida che può incidere positivamente sulla storia naturale degli eventi tromboembolici acuti ( come infarto miocardico, ictus cerebrale), migliorando la prognosi del paziente. Inoltre, grazie alla sua tollerabilità, la nuova aspirina può essere assunta da fasce sempre più ampie di soggetti nella prevenzione primaria e secondarie del rischio cardiovascolare».
Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) San Raffaele Pisana di Roma ed è stato accettato per la pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale European Heart Journal che è l’organo ufficiale della Società europea di Cardiologia.
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