Lo dico subito, a scanso di equivoci: ci sono buoni candidati in queste amministrative calabresi, sia nei piccoli che nei grandi comuni, c’è qualche giovane candidato sindaco che merita il pieno sostegno, qualche esponente di qualità.
Ma ci sono anche tante tante candidature imbarazzanti. Alcune davvero preoccupanti per la loro storia. Uno schiaffo all’onestà e alla trasparenza.
In alcuni casi si fa un pericoloso passo indietro, in altri ci si nasconde addirittura dietro un figlio o un parente stretto: dopo oltre 20 anni, c’è chi non avverte il bisogno di lasciare in pace la povera gente, i cittadini. Alla faccia del tanto sbandierato rinnovamento della politica.
Ci sono poi i “mandanti”: quasi sempre impresentabili, veri registi delle elezioni di cui stiamo parlando. In alcuni casi il nome del candidato sindaco non c’era ancora a un’ora della scadenza dei termini: non sapevano nulla nemmeno gli stessi candidati della lista, i quali si sono ciecamente fidati, davvero ciecamente.
Ma quello che più colpisce è la totale assenza della politica: nelle scelte, nei programmi (programmi?), nelle prospettive. Nessun investimento nei giovani, nella “società civile”, in personalità di spicco. Nulla.
Del tutto irrilevante la presenza del Movimento 5stelle: praticamente non esiste.
Alla fine il risultato è una macedonia impazzita della peggiore qualità. Si sente puzza a cento metri di distanza.
Poveri comuni calabresi, poveri cittadini che nella maggioranza dei casi saranno costretti a scegliere il meno peggio. Comuni calabresi al voto che vivono una situazione finanziaria disastrosa, già in dissesto o ormai prossimi. Ma questo non ha scoraggiato i più incapaci e impreparati a candidarsi.
Non avranno problemi a San Luca, nel Reggino. Qui non si è candidato nessuno. Davvero nessuno. Ma per lo meno ci siamo risparmiati la farsa delle auto candidature, quasi sempre del tutto inutili e banali.
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