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Graziano-Gallo, la sentenza slitta di tre mesi

CATANZARO L’assegnazione del seggio occupato da Giuseppe Graziano e rivendicato da Gianluca Gallo verrà decisa la prossima estate. La Corte d’appello di Catanzaro, durante l’udienza di oggi, si è d…

Pubblicato il: 15/05/2017 – 13:29
Graziano-Gallo, la sentenza slitta di tre mesi

CATANZARO L’assegnazione del seggio occupato da Giuseppe Graziano e rivendicato da Gianluca Gallo verrà decisa la prossima estate. La Corte d’appello di Catanzaro, durante l’udienza di oggi, si è data circa tre mesi di tempo per decidere sulla controversia tra l’attuale segretario-questore del consiglio regionale e il primo dei non eletti nella lista “Casa delle libertà”. La Corte ha inoltre acquisito una memoria difensiva, presentata dal legale Francesco Saverio Marini – che di recente aveva difeso con successo Wanda Ferro nella causa per l’assegnazione di un seggio a Palazzo Campanella, dopo la modifica della legge elettorale operata dalla Corte costituzionale –, nella quale viene ribadita la legittimità dell’assegnazione del seggio a Graziano. L’avvocato di Gallo, Oreste Morcavallo, ha però chiesto lo stralcio di questo e di altri documenti in quanto presentati oltre i termini consentiti dalla legge. Entro settembre, dunque, sarà scritto un verdetto definitivo su una battaglia giudiziaria che potrebbe modificare l’assetto e la geografia politica del consiglio regionale. 

IL CASO Era stato il Tribunale di Catanzaro a dichiarare l’ineleggibilità di Graziano, dovuta al ritardo con cui il fondatore del Movimento “Il coraggio di cambiare l’Italia” si era messo in aspettativa dal ruolo di vicecomandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Il consigliere regionale aveva quindi impugnato la sentenza davanti alla Corte d’appello che, accogliendo la richiesta dei suoi legali, aveva poi rimesso la causa alla Corte costituzionale, al fine di valutare la legittimità della norma sulle aspettative. La Consulta ha poi dichiarato non fondata la questione di legittimità sulla legge che disciplina le cause di ineleggibilità, rimettendo nuovamente la decisione alla Corte d’appello.
Graziano avrebbe formalizzato la domanda di aspettativa per motivi elettorali l’ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature, ma la pubblica amministrazione non avrebbe provveduto entro cinque giorni dalla richiesta. La legge 154 (articolo 2) prevede che l’ineleggibilità abbia effetto se l’interessato (in questo caso Graziano) non «cessa dalle funzioni per collocamento in aspettativa (oppure per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando) non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature».

LA MEMORIA Nella sua memoria difensiva, Graziano rileva tuttavia che l’atto con cui il consiglio regionale ha convalidato tutti gli eletti – la delibera 137 del 22 settembre 2016 – non è stato impugnato da Gallo «o fatto in alcun modo oggetto di censura nei termini di legge». In secondo luogo, il segretario-questore rivela alla Corte d’appello di essere entrato in possesso di un «documento assolutamente rilevante»: una nota del 24 ottobre del 2014 con la quale l’Ispettorato generale del Corpo forestale «prende atto dell’istanza presentata quello stesso 24 ottobre», cioè entro i termini previsti, e con cui colloca Graziano in aspettativa speciale «con decorrenza immediata e per tutta la durata della campagna elettorale». Toccherà adesso alla Corte d’Appello stabilire a chi spetta di diritto quel seggio a Palazzo Campanella.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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