ROMA Cinquantacinque tra persone fisiche (40) e società (15) rischiano di finire sotto processo, a Roma, per il giro di tangenti da centinaia di migliaia di euro che ha coinvolto dirigenti e funzionari dell’Anas in carica fino al 2015. Associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, voto di scambio, truffa e abuso d’ufficio i reati contestati a seconda delle posizioni: tra gli imputati Antonella Accroglianò, la “Dama Nera”, ex capo coordinamento tecnico amministrativo Anas, e l’ex sottosegretario Gigi Meduri.
I pm della Procura di Roma Maria Sabina Calabretta e Mariarosaria Guglielmi, a conclusione dell’inchiesta che ha portato alla luce un giro di mazzette per l’aggiudicazione di un appalto, l’accelerazione di un pagamento, lo sblocco di contenziosi o la cancellazione di penali,,hanno depositato gli atti e ciò prelude alla richiesta di rinvio a giudizio degli indagati. Tra gli imputati anche gli ex dirigenti e funzionari Anas Oreste De Grossi, Antonino Ferrante, Sergio La Grotteria e Giovanni Parlato, tutti licenziati, come la Accroglianò. A rischiare il processo, tra gli altri, gli imprenditori Concetto Bosco e Domenico Costanzo, interessati ai lavori di adeguamento strutturale e messa in sicurezza dell’Itinerario Basentano, l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Gigi Meduri (governo Prodi), ritenuto intermediario degli interessi delle imprese Tecnis spa e Cogip in cambio dei quali avrebbe ottenuto dalla Accroglianò la promessa di assunzione di due persone da lui segnalate.
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