CATANZARO Saranno più di 500 i milioni di euro che saranno investiti da Rfi, Regione Calabria e Ministero per le Infrastrutture per ammodernare profondamente la linea ferroviaria che insiste sulla costa jonica calabrese. A presentare il progetto, anzi il cronoprogramma degli interventi, assieme al governatore della Regione Calabria Mario Oliverio, anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile. A introdurre il piano, gli assessori regionali Roberto Musmanno e Francesco Russo. «Oggi presentiamo il più grande investimento sulla linea ferroviaria ionica dall’unità d’Italia ad oggi – ha detto Musmanno introducendo l’appuntamento in una Sala Verde della cittadella regionale gremita di sindaci, consiglieri regionali e rappresentanti delle associazioni di pendolari -. È la prima volta che la Regione svolge un ruolo da attore protagonista nella collaborazione tra player internazionale e Stato, facendo da tramite nei rapporti e nella definizione dell’intervento. L’approccio innovativo seguito, poi, modifica la prospettiva con cui si giunge alla firma dell’accordo quadro: siamo partiti dalla domanda, ovvero dalle tante richieste che abbiamo raccolto da parte delle associazioni di pendolari che abbiamo ascoltato per mesi, per poi derivare gli interventi». Nel dettaglio, il piano si articolerà con la velocizzazione della linea portandola al cosiddetto “rango C”, ovvero ad un incremento dell’11% della velocità media di percorrenza, con la velocizzazione delle stazioni con scambi che permettano ingresso contemporaneo in stazione a 60 km/h anziché gli attuali 30 km/h con ingresso singolo. Perché ciò avvenga, saranno anche creati dei sottopassaggi. Saranno inoltre riqualificate le stazioni e si avvierà l’elettrificazione della linea. È previsto inoltre l’aggiornamento del parco treni e saranno soppressi fino a 60 passaggi a livello, consentendo una maggiore sicurezza sul tracciato e una ricucitura tra le aree urbane interne e quelle a ridosso del mare.
Il progetto s’inquadra nel più ampio piano per per la mobilità regionale che prevede la creazione di una rete intermodale con cui connettere ferro, gomma e trasporto aereo e marittimo, tanto per i passeggeri quanto per le merci: dalle trasversali ferroviarie tra Ionio e Tirreno fino alle stazioni di scambio e al sistema aeroportuale, passando per le metropolitane si superficie di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria gli investimenti, tra quelli previsti e quelli avviati, sono superiori al miliardo di euro.
Per Oliverio, la giornata odierna è una «data storica, non solo perché da 150 anni non si interveniva cosi massicciamente sulla linea, ma perché si segna un cambio di approccio nella definizione degli interventi: abbiamo deciso di investire su un grande progetto anziché su decine di piccoli progetti che non avrebbero portato sviluppo. La Calabria ha bisogno di garantire una migliore mobilità per questo abbiamo compiuto una scelta importante com’è quella di cui parliamo oggi: la nuova ferrovia ionica. Oggi, poi, non stiamo illustrando un programma, ma il cronoporgramma della realizzazione che è già definito. L’inizio dei lavori avrà concretezza a partire da giugno, tra Catanzaro lido e Sibari, dove sarà chiuso il traffico ferroviario. Il piano è articolato in 4 anni che vedrà il completamento dei lavori Abbiamo collocato questo progetto in una visione di sistema, sancita dal piano regionale dei trasporti che da 25 anni non vedeva luce in Calabria. Insomma, oggi sono molto contento perché il lavoro di questi mesi sta prendendo forma: oggi presentiamo fatti, non chiacchiere».
Cogliendo l’occasione odierna, il presidente ha presentato al ministro Delrio anche il nuovo presidente Sacal, l’ex prefetto Arturo De Felice, che da pochi giorni si è insediato alla guida della società aeroportuale che avrà il compito di rilanciare il sistema in Calabria. E proprio sugli aeroporti Oliverio ha detto: «Siamo partiti da una situazione pesante, ma ora si sono create le basi per raggiungere un obiettivo più volte annunciato: la nascita del sistema aeroportuale calabrese. Crediamo che Crotone possa e debba essere rilanciato. Per la nostra terra non è possibile avere meno di tre aeroporti per ragioni geografiche». Le conclusioni sono state affidate al ministro Delrio che ha esordito con i ringraziamenti alla Regione Calabria «perché ha accettato di mettersi a sedere e cambiare completamente l’impostazione della programmazione, grazie anche agli assessori Russo e Musmanno che hanno fatto un lavoro straordinario. Prima si decideva di non scegliere, frammentando gli investimenti e questo non porta sviluppo. Due anni e mezzo fa c’erano 22mila progetti ma nessuna scelta, poi ci siamo messi insieme a lavorare così lo Stato ha messo a disposizione i fondi per una programmazione seria e concreta che potesse consentire al territorio di crescere e produrre ricchezza. Uno degli elementi decisivi è proprio il tema dei collegamenti. L’isolamento è una delle cause principali del sottosviluppo. Ci siamo resi conto che era necessario invertire culturalmente l’impostazione: se porto un servizio, la gente lo usa, non possiamo aspettare che si crei la domanda per poi dare il servizio». Delrio si è poi rivolto ai sindaci: «Portate pazienza e convincete i cittadini a portare pazienza, stiamo finalmente lavorando per voi dopo 150 anni. Abbiamo scelto di fare questo investimento storico sulla ferrovia ionica e un investimento storico sull’efficienza della tirrenica, perché crediamo che il Mezzogiorno abbia possibilità di riscattarsi grazie al potenziamento dei collegamenti. Abbiamo bisogno non di sviluppare competizione tra i territori, ma di creare un sistema di cooperazione attraverso cui arrivare allo sviluppo. State tranquilli che quello di cui parliamo oggi si farà perché Rfi e l’ing. Gentile sono affidabili». Per finire, Delrio ha puntato l’attenzione sulle cause che possono rallentare i lavori e quindi lo sviluppo: «I nostri nemici sono l’eccessiva burocrazia che a volte rallenta i processi in maniera esagerata e soprattutto la criminalità e la corruzione contro le quali dobbiamo mandare messaggi ben precisi. Come fatto con la conclusione dei lavori sulla A2, dobbiamo essere capaci di portare avanti questo progetto in fretta per dire alla gente che lo Stato c’è e lavora affinché la Calabria cresca e si sviluppi».
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