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JONNY | Si dimettono i consiglieri del Pd di Isola

CROTONE Gettano la spugna i consiglieri comunali del Pd a Isola Capo Rizzuto. La decisione arriva a distanza di qualche giorno dall’operazione “Jonny” che ha accertato le infiltrazioni della ‘ndran…

Pubblicato il: 18/05/2017 – 15:42
JONNY | Si dimettono i consiglieri del Pd di Isola

CROTONE Gettano la spugna i consiglieri comunali del Pd a Isola Capo Rizzuto. La decisione arriva a distanza di qualche giorno dall’operazione “Jonny” che ha accertato le infiltrazioni della ‘ndrangheta – e in particolare del clan Arena – nel centro d’accoglienza per i migranti di Isola e portato al fermo di 68 persone. Tra le persone finite in manette c’è anche Pasquale Poerio, consigliere comunale di Isola Capo Rizzuto, primo degli eletti nella lista “Isola prima di tutto” a sostegno dell’attuale sindaco di Isola. E anche il primo cittadino, Gianluca Bruno, è indagato nella stessa inchiesta come ha ribadito in conferenza stampa il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto. Da qui la decisione dei quattro consiglieri del Partito democratico Nuccio Milone, Salvatore Friio, Carlo Cassano e Giancarmine Rodio di rassegnare le dimissioni dall’assemblea cittadina. 
Altre dimissioni potrebbero arrivare nelle prossime ore. Negli ambienti politici non si esclude, infatti, che dopo l’operazione della Dda di Catanzaro il Viminale invii una commissione d’accesso nel comune di Isola Capo Rizzuto. 
«Considerato che nel corso dell’attività consiliare – scrivono i quattro consiglieri nella lettera di dimissioni – e in molteplici occasioni il gruppo ha sollecitato un dibattito sull’attività delle associazioni all’interno del Cara, preso atto che da parte della maggioranza non si è mai inteso rispondere in maniera chiara e considerate le implicazioni che la vicenda giudiziaria comporta, rassegniamo le dimissioni da consiglieri comunali».
«Il gesto dei quattro consiglieri è molto importante – questo il commento della segreteria regionale del Pd – e arriva dopo molteplici e ripetute richieste da parte del gruppo Pd di una discussione pubblica sul funzionamento del Cara e sul ruolo delle associazioni che operano all’interno del centro di accoglienza. I consiglieri Pd, dunque, hanno esercitato con determinazione e forza la propria funzione di controllo e di garanzia democratica. Oggi, alla luce di un quadro assolutamente inagibile e gravemente compromesso, il gruppo Pd ha deciso di marcare una chiara posizione di distanza e di diversità da gestioni opache e criminose di gestione della cosa pubblica».

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