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Lamezia, chi è il politico "incappucciato" che tratta con il clan

LAMEZIA TERME È indagato per avere chiesto appoggio elettorale alla cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri” il vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Giuseppe Paladino. Insieme a lui sono …

Pubblicato il: 23/05/2017 – 16:43
Lamezia, chi è il politico "incappucciato" che tratta con il clan

LAMEZIA TERME È indagato per avere chiesto appoggio elettorale alla cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri” il vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Giuseppe Paladino. Insieme a lui sono indagati suo padre Giovanni e l’ex consigliere Pasqualino Ruberto, candidato a sindaco nell’ultima tornata elettorale, sospeso dal consiglio in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta  antimafia “Robin Hood” sulla presunta sottrazione di fondi destinati al Credito sociale. Le indagini sul sostegno elettorale che gli indagati avrebbero chiesto alla cosca partono dall’inchiesta “Crisalide” della Dda che martedì ha portato al fermo di 52 persone considerate legate al sodalizio criminale. Le indagini sui presunti rapporti tra gli ambienti politici e la cosca sono ancora in corso. Per il momento si ipotizza il reato di concorso esterno. Nella mattina di martedì i carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni a casa dei tre indagati mirate ad approfondire i legami tra ambienti politici e criminalità organizzata.
Secondo una prima ricostruzione Giuseppe Paladino, insieme a suo padre Giovanni e ad Antonio Miceli, nel corso della campagna elettorale, avrebbe avuto un incontro con una esponente del clan Torcasio. Per evitare di essere riconosciuto, inoltre, Paladino nel momento di entrare nel luogo dell’incontro avrebbe calato sulla testa il cappuccio della felpa. 
Alla consorteria criminale il candidato avrebbe lasciato il proprio materiale elettorale dal quale risulta la lista in cui si candidava ossia “Pasqualino Ruberto sindaco”. Dal canto suo Ruberto, al momento, non risulterebbe avere avuto contatti diretti con la cosca, quanto essere stato nominato da Paladino e avere tenuto un comizio elettorale davanti al bar Royal di proprietà di Miceli. Le indagini su tutti i fronti sono comunque ancora aperte.
Per quanto riguarda il quadro politico, inoltre, Paladino nel ballottaggio tra Paolo Mascaro e Tommaso Sonni si schierò con l’attuale sindaco Mascaro e qualche tempo dopo essere stato eletto è passato al Gruppo Misto nell’orbita della maggioranza. 
Un nuovo episodio di grave rilevanza coinvolge dunque il consiglio comunale di Lamezia Terme. Tra le altre cose, in mezzo ai 52 fermati di martedì risulta esservi anche il fidanzato di una consigliera di maggioranza. 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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