REGGIO CALABRIA «Che in Calabria si navighi a vista, non lo dice solo la minoranza in consiglio regionale ma anche autorevoli esponenti di sigle sindacali calabresi». Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. «Il giudizio sul lavoro della giunta regionale e della maggioranza di centrosinistra – aggiunge – dopo la fisiologica attesa dell’avvio di legislatura, persiste nell’evidenziare crepe sempre più consistenti di credibilità e fame assoluta di risultati. Se i dati non ingannano la Calabria continua ad essere l’unica regione dove la disoccupazione cresce, le imprese nascono e muoiono nel giro di pochissimi mesi, soffocate come sono di burocrazia e di crediti negati da un sistema finanziario che drena risparmio senza lasciare nulla sul territorio, trasferendolo nella disponibilità del sistema produttivo del nord del Paese».
«In tale quadro, governo nazionale e Regione – prosegue Nicolò – continuano a riempire di promesse e impegni pagine intere di giornali, con annunci a dir poco azzardati, mentre, nei fatti, vengono menzionati da Gentiloni negli incontri internazionali solo i porti di Genova e Trieste come gli unici approdi su cui puntare per lo sbarco delle merci in arrivo dall’estremo Oriente. Un’indicazione, quella del primo ministro che non trova compiuta razionalità, tenuto conto che l’Italia, e non solo la Calabria, quindi, ha il più grande porto di transhipment di tutto il Mediterraneo a Gioia Tauro, comune italiano, seppure in terra calabra. Ironia a parte, e molto amara, non solo per Gioia Tauro non vi è una chiara indicazione di programma, se non la solita promessa dell’istituzione della Zes (magari fosse vero!), ma addirittura si nega l’esistente, cioè un porto in grado di ricevere e lavorare le più grandi navi portacontainer al mondo in maniera efficace e costante».
Per Nicolò, «la svista (?) di Gentiloni, che ha colto molti di sorpresa, non ha ricevuto la benché minima correzione di rotta dal presidente Oliverio e dal centrosinistra calabrese, che preferiscono così abdicare dalle loro responsabilità anziché pressare costantemente sul Governo per strappare un minimo di impegno, a partire dal recupero al lavoro ed alla produzione dei famigerati 400 esuberi, ancora in balia degli eventi».
«Su tali argomenti – conclude il capogruppo azzurro – la giunta regionale sonnecchia, o si gira dall’altro lato, e il centrosinistra continua a consumare le sue diatribe interne e correntizie sulle spalle dei calabresi. La percezione che si stia come annaspando in un pantano è ormai più che tale, e i calabresi lo sanno benissimo perché ne pagano quotidianamente tutte le conseguenze: ospedali vetusti, mobilità impossibile e precaria, infrastrutture aeroportuali sull’orlo del fallimento, finanziamenti pubblici perduti, a cui la giunta regionale risponde (quando ci riesce… ) con misure dettate dall’emergenza, denotando così una manifesta insufficienza nel comprendere i bisogni, ma di indicare una strada su cui avviarsi per scuotere dalle fondamenta una terra in cui la rassegnazione cresce e l’emigrazione continua, inarrestabile come un’emorragia, portandosi via i giovani di talento».
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