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Don Giorgio aggredito per gli schiamazzi notturni?

REGGIO CALABRIA C’è silenzio e poca gente questa sera nella piazzetta di fronte alla chiesa del Divino Soccorso, a Reggio Calabria. Chi passa da lì, dà uno sguardo alla canonica, poi si allontana. …

Pubblicato il: 24/05/2017 – 19:43
Don Giorgio aggredito per gli schiamazzi notturni?

REGGIO CALABRIA C’è silenzio e poca gente questa sera nella piazzetta di fronte alla chiesa del Divino Soccorso, a Reggio Calabria. Chi passa da lì, dà uno sguardo alla canonica, poi si allontana. Chi la frequenta abitualmente, oggi è andato in processione altrove. Da soli o in gruppo, molti dei fedeli si sono presentati di fronte alle porte della Rianimazione degli Ospedali Riuniti, dove il parroco, don Giorgio Costantino, rimane in coma farmacologico.

PROGNOSI RISERVATA In mattinata, il sacerdote ha subìto un delicato intervento chirurgo, necessario per ridurre il vasto ematoma cerebrale causato dal pestaggio della notte scorsa. «Tecnicamente l’intervento è riuscito» assicurano i medici. Ma la prognosi al momento rimane riservata. Don Giorgio ha i suoi anni, è cardiopatico e ha subìto un grave trauma. «Bisognerà valutare gli eventuali danni cerebrali o complicanze post-operatorie», spiegano i sanitari.

LA LUNGA ATTESA DEI FAMILIARI Fuori dal reparto, davanti alla porta verde, i familiari del sacerdote rimangono in attesa. Alcuni faticano ancora a realizzare. «È una cosa così assurda che si fatica a crederci» mormorano. E in effetti difficilmente qualcuno avrebbe potuto immaginare che don Giorgio sarebbe stato ridotto in fin di vita da un gruppo di giovani, che lo hanno aggredito – filtra da ambienti investigativi – per motivi futili.

IL BRANCO Ieri notte, attorno all’una, il sacerdote ha sorpreso sette ragazzi all’interno del cortile della canonica. Tutti giovanissima, fra i 16 e i 20 anni, e tutti della zona. Facce conosciute, secondo le prime indiscrezioni. Non è dato sapere perché ieri notte abbiano forzato il cancello. Forse per recuperare un pallone caduto, forse per fare una bravata, forse per provare a fare qualche danno. Quel che è certo, perché ripresa dalle telecamere che il parroco aveva fatto installare, è come il gruppo abbia reagito ai rimbrotti del sacerdote. 

L’AGGRESSIONE Richiamati dal parroco, che forse ha minacciato di avvertire le forze dell’ordine, i ragazzi non si sarebbero né spaventati, né allontanati. Al contrario. Le immagini li mostrano mentre affrontano il sacerdote, lo circondano, iniziano a spintonarlo, probabilmente lo minacciano, lo insultano. Poi uno di loro, inizia a picchiarlo. Calci, pugni, schiaffi. Dalle immagini non si capisce bene se anche altri abbiano approfittato dell’aggressione per sferrare qualche colpo. Poi, uno di loro capisce di aver esagerato. Teme che Don Giorgio sia stato colpito a morte e dice a tutti di scappar via.

NOTTE IN OSPEDALE Ancor prima che i filmati mostrassero il film sconcertante di quell’aggressione, è stato lo stesso sacerdote a raccontare tutto ai carabinieri. E sono stati loro a portarlo immediatamente all’ospedale cittadino. Una prima visita ha evidenziato traumi in varie parti del corpo, ma soprattutto alla testa. E un ematoma cerebrale. Da monitorare.

INTERVENTO NECESSARIO Fino alle 5,30, don Giorgio è rimasto vigile e i medici mostravano un cauto ottimismo sul possibile decorso. Poi, raccontano i familiari, il sacerdote avrebbe perso i sensi. E l’intervento neurochirurgico per ridurre l’ematoma cerebrale si sarebbe reso necessario. In mattinata, Don Giorgio è entrato in sala operatoria per uscirne solo diverse ore dopo. Adesso, bisognerà attendereil momento in cui i sanitari decideranno di provare a svegliarlo.

RAPPORTI DIFFICILI Nel frattempo, le indagini dei carabinieri continuano. E si concentrano sul quartiere, in particolare su quella piazzetta antistante la chiesa, frequentata – di sera e di notte – da gruppi di giovani. Gli stessi che più volte si erano scontrati con il parroco. Don Giorgio mal sopportava i loro continui schiamazzi notturni, il caos sotto la parrocchia, l’atteggiamento tracotante nei confronti dei ragazzi dell’azione cattolica e degli scout. Più di una volta li aveva affrontati. E più di una volta, di notte, aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Puntualmente, nei giorni successivi arrivavano i dispetti. Manifesti stracciati, aiuole devastate, pietre contro le finestre, urla e insulti gridati in piena notte. Ieri qualcuno potrebbe aver passato il segno. 

SDEGNO COLLETTIVO Politici, rappresentanti istituzionali, associazioni. Tutti hanno manifestato il proprio sdegno per un’aggressione così violenta e insensata. Da Roma, dove in questi giorni è stato impegnato con l’assemblea della Cei, detto l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, ha fatto appello a sacerdoti, genitori ed educatori. «Qualunque sia la responsabilità educativa, mettiamoci tutti in ascolto dei giovani ed interessiamoci della loro formazione, prima di dover piangere per una società, al cui interno la violenza sia generalizzata, in nome di un individualismo che non accetta nessun limite alle proprie emozioni e ai propri desideri» ha detto il presule. «Si rinnova la tristezza e il rammarico per come la violenza sia così feroce anche a livello giovanile, e come la vita umana  – ha commentato – sia sempre più svalutata». 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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