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L’aggressione a don Giorgio ripresa dalle videocamere

REGGIO CALABRIA Sarebbe stata ripresa da alcune telecamere di sorveglianza in funzione nella parrocchia di Santa Maria del Divino Soccorso l’aggressione ai danni di don Giorgio Costantino a Reggio …

Pubblicato il: 24/05/2017 – 15:07
L’aggressione a don Giorgio ripresa dalle videocamere

REGGIO CALABRIA Sarebbe stata ripresa da alcune telecamere di sorveglianza in funzione nella parrocchia di Santa Maria del Divino Soccorso l’aggressione ai danni di don Giorgio Costantino a Reggio Calabria. Dai fotogrammi del filmato, attualmente in visione da parte dei carabinieri che stanno indagando sull’aggressione, si vedrebbero sulla scena almeno sette giovani tra i 16 e i 20 anni, secondo quanto si può presumere dalle immagini. Uno solo del gruppo colpirebbe il sacerdote con pugni e un calcio. Le condizioni del sacerdote, che ha subito un intervento che è tecnicamente riuscito per la rimozione di un ematoma alla testa, sono giudicate stabili dai sanitari. 

IL VESCOVO: «LA VIOLENZA SVALUTA LA VITA» «La notizia dell’aggressione a don Giorgio Costantino mi ha raggiunto mentre a Roma, con gli altri vescovi italiani, stiamo riflettendo sull’impegno da riscoprire a favore dei giovani». È quanto afferma l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini in un messaggio ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi dopo l’aggressione ai danni del sacerdote reggino, che ha 74 anni. «Il primo pensiero corre a don Giorgio – prosegue il presule – per la cui salute ho offerto stamattina la santa messa in San Pietro. So che da lui si è recato il vicario Giovanni Polimeni ed è circondato dall’affetto dei parenti, di tanti confratelli sacerdoti e di amici. Il secondo pensiero è di condanna per il vile gesto compiuto. Si rinnova la tristezza e il rammarico per come la violenza sia così feroce anche a livello giovanile, e come la vita umana sia sempre più svalutata. Ringrazio la Prefettura, la magistratura e le forze dell’ordine, che si sono attivate subito per risolvere il caso». «Mi appello a voi genitori – continua l’arcivescovo – a voi sacerdoti, a voi tutti educatori: qualunque sia la responsabilità educativa, mettiamoci tutti in ascolto dei giovani ed interessiamoci della loro formazione, prima di dover piangere per una società, al cui interno la violenza sia generalizzata, in nome di un individualismo che non accetta nessun limite alle proprie emozioni e ai propri desideri. Mi rivolgo a voi genitori, che ancora bussate alle porte delle nostre chiese per chiedere i sacramenti per i vostri figli. Vi ricordo quanto vado ripetendo: chiedete formazione cristiana e non sacramenti, che si collocano solo in un cristianesimo convenzionale, senza anima e senza fede. Chiedete formazione. Preoccupatevi che i vostri figli seguano un cammino formativo presso i nostri gruppi parrocchiali che li accompagni durante l’età giovanile. Non mollateli sulla strada dopo la prima comunione fatta all’età di 10-11 anni. Sostenete l’azione educativa della scuola non schierandovi contro di essa per un sostegno antieducativo dei vostri figli quando sono ripresi per il mancato profitto scolastico o per motivi disciplinari». 

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