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Sacerdote pestato a Reggio, vertice in Prefettura

REGGIO CALABRIA Non si sono fatte attendere le reazioni all’aggressione di monsignor Giorgio Costantino pestato a sangue da una decina di giovani all’interno della canonica a Reggio Calabria. Il pr…

Pubblicato il: 24/05/2017 – 13:40
Sacerdote pestato a Reggio, vertice in Prefettura

REGGIO CALABRIA Non si sono fatte attendere le reazioni all’aggressione di monsignor Giorgio Costantino pestato a sangue da una decina di giovani all’interno della canonica a Reggio Calabria. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, «condanna con forza – è detto in un comunicato – la vile aggressione perpetrata la scorsa notte ai danni di mons. Giorgio Costantino, parroco della Chiesa del Divin Soccorso». «L’episodio – si afferma ancora nella nota – è stato oggetto di esame nel corso dell’odierna riunione tecnica di coordinamento delle forze dell’ordine tenutasi in Prefettura con la partecipazione del procuratore distrettuale della Repubblica di Reggio Calabria e del rappresentanti provinciali delle forze di polizia. Il prefetto, nel partecipare sinceri auguri di pronta guarigione, esprime la propria vicinanza e solidarietà a mons. Costantino e alla Chiesa reggina per l’impegno profuso in favore degli ultimi».
Anche il presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, si dice «profondamente colpito dalla vile aggressione nei confronti di don Giorgio Costantino». Il governatore, comunica una nota, ha telefonato al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale reggina, Frank Benedetto, per avere notizie sulle condizioni di salute dell’uomo di chiesa. «Quanto accaduto, per la ferocia manifestata dagli aggressori – ha detto Oliverio – è segno di una barbarie che va combattuta e stroncata in nome della civiltà che appartiene alla positiva tradizione della città di Reggio Calabria e del popolo calabrese».
Mentre il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione ha espresso «dolore e rabbia» per quella che definisce una «vile e violenta aggressione subita da don Giorgio Costantino, sacerdote da sempre sostenitore della necessità di dialogo con le giovani generazioni».
Secondo Marziale, «che siano stati proprio giovani a ridurlo nelle gravissime condizioni in cui versa acuisce ancor di più il senso di smarrimento che provo».
«Rivolgo all’arcivescovo metropolita Giuseppe Fiorini Morosini – aggiunge Marziale – i sentimenti della mia più sentita e affettuosa partecipazione al dramma che la chiesa Reggina vive in queste ore, pregando Iddio che Don Giorgio riesca a superare le difficoltà e tornare presto all’esercizio del suo ministero pastorale». 
E il presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova, si è recato agli Ospedali riuniti di Reggio Calabria per accertarsi delle condizioni di salute di don Giorgio. «Ho voluto incontrare i parenti di don Giorgio – ha detto Bova – per manifestare loro la mia personale solidarietà, umana, istituzionale e civile, dopo la gravissima aggressione subita dal sacerdote. Sono rimasto sbigottito dalla violenza esercitata da ragazzi giovanissimi contro una persona anziana, conosciuta per avere sempre esercitato la sua funzione pastorale privilegiando gli ultimi e i diseredati. Qui, e adesso, non si tratta di pronunciare giudizi prematuri sull’andamento dei fatti, anche se il risultato è quello di avere messo in serio pericolo di vita una persona innocente, quanto piuttosto comprendere la natura di un’azione eseguita da giovanissimi in un quartiere che per storia e tradizione sociale ha conosciuto straordinari momenti di comunione tra i residenti e la Chiesa. La comunità parrocchiale del Divin Soccorso, guidata ai suoi albori da mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza, è sempre stata considerata un riferimento di valore civile e religioso dove si sperimentavano davvero solidarietà e promozione sociale». «Per tutto questo – ha concluso Bova – l’aggressione a don Giorgio Costantino richiama alla coscienza di tutti noi la necessità di mantenere alta l’attenzione verso i processi di degenerazione sociale cui la politica e le istituzioni devono fornire adeguate risposte ai fini della coesione umana e civile».

 

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