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Reggio, il medico "perdente" vince il concorso

REGGIO CALABRIA Chi arriva primo è comunque uno sconfitto. La medaglia d’oro, in certi casi, vale meno di quella d’argento. Il ribaltamento della concezione universale del podio e delle classifiche…

Pubblicato il: 25/05/2017 – 12:56
Reggio, il medico "perdente" vince il concorso

REGGIO CALABRIA Chi arriva primo è comunque uno sconfitto. La medaglia d’oro, in certi casi, vale meno di quella d’argento. Il ribaltamento della concezione universale del podio e delle classifiche è avvenuto nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Dove a vincere una selezione pubblica è stato il secondo classificato, non il primo. Il caso è quello relativo alla nomina del nuovo primario di Neonatologia, per un incarico di 5 anni. I medici candidati erano in tutto 6. La commissione di valutazione, dopo aver stilato la graduatoria finale, ha messo a disposizione del direttore generale dell’Azienda, Frank Benedetto, una rosa di tre nomi, con tanto di classifica in base ai punteggi di curriculum e del colloquio orale. Primo posto: Isabella Mondello (68,50 punti su 100); secondo: Luisa Pieragostini (67,90); terzo: Mario Gallucci (64,70). Benedetto ha infine premiato la “medaglia d’argento”, cioè Luisa Pieragostini. E questo nonostante il gap di quasi un punto rispetto alla prima classificata. Va detto che non esiste alcuna illegittimità e che il dg dell’ospedale ha esercitato, nel rispetto delle norme, la sua facoltà di scelta. La selezione tecnica – affidata a una commissione di valutazione composta dal direttore sanitario dell’ospedale e da tre esperti (primari di Neonatologia) – è infatti, come recita la delibera di nomina, «finalizzata a ricondurre la scelta fiduciaria del direttore generale entro ragionevoli (e controllabili) parametri di merito per evitare che l’individuazione del direttore di struttura complessa avvenga in maniera arbitraria, con conseguente pregiudizio per la funzionalità del servizio». 

LA VALUTAZIONE La scelta di Benedetto è stata orientata anche dal fatto che, dai verbali della commissione, «si evince la mancata unanimità della stessa nel giudizio espresso nella prova di colloquio di alcuni candidati». Il «mero punteggio aritmetico» finale, inoltre, comporta «una differenza estremamente esigua tra i candidati risultati ai primi due posti e tale da non costituire elemento determinante al fine di orientare in modo significativo la scelta del professionista a cui conferire l’incarico». 
La seconda classificata, insomma, è la miglior aspirante al ruolo di primario: «Ha un’esperienza professionale e un bagaglio di conoscenze organizzative e gestionali, con ruoli di responsabilità rivestiti e provenienti, soprattutto, dall’incarico di direttore facente funzioni della struttura complessa di Neonatologia svolto dal 2012 al 2015». In più, Pieragostini «risulta aver conseguito più specializzazioni in coerenza al profilo da attribuire». Tanto basta per assegnarle l’incarico. Arrivare primi, a volte, è proprio una disgrazia.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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