CATANZARO Chiuse le indagini dell’inchiesta “Calabria Verde” nei confronti di sei persone. Si tratta di Paolo Furgiuele, ex direttore generale dell’ente; Alfredo Allevato dirigente del settore 3 di Calabria Verde; Marco Mellace, dirigente dell’ufficio economato; Antonino Errigo, dirigente della segreteria del direttore generale e rup per il conferimento dell’incarico di redazione del Piano di gestione forestale relativo a “Catanzaro-Siano”; Gennarino Magnone, agrotecnico, ed Emanuele Ciciarello, dipendente dell’ente nell’ufficio economato.
Le accuse a vario titolo contestati dai magistrati della Procura di Catanzaro – il procuratore capo Nicola Gratteri, il procuratore vicario Giovanni Bombardieri e l’aggiunto Alessandro Prontera – sono abuso d’ufficio, minacce, peculato e falsità ideologica.
SOTTRATTI FONDI PER IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO Tra le altre cose, Furguiele e Allevato sono accusati di avere distratto fondi al Piano di Assetto idrogeologico della Regione Calabria (per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e per i rischi di frane). «Distraevano – scrivono i magistrati – 55.088.357,48 euro sottraendoli alla loro funzione vincolata, allorché ottenuta l’erogazione sotto forma di anticipazioni utilizzavano progressivamente la predetta somma per il pagamento in via stabile e continuativa degli stipendi ordinari degli operai forestali…».
Per lo stesso scopo, ossia per il pagamenti degli stipendi dei forestali, i due indagati avrebbero distratto la somma di 24.516.548,94 euro destinata sempre al Piano di Assetto idrogeologico.
STATO DI AVANZAMENTO DEL LAVORI FALSATO Allevato, inoltre è accusato di avere costretto i direttori dei lavori a redigere i Sal indicando come compiuti lavori in realtà non eseguiti oppure eseguiti parzialmente e del tutto inadeguati rispetto alla progettazione esecutiva approvata.
I LAVORI A CASA DI FURGIUELE Altra accusa che pende sul capo di Furgiuele, insieme a Marco Mellace è quello di essersi appropriati dell’attività dei lavoratori di Calabria Verde, dallo stesso ente retribuiti con finanziamenti regionali, distraendoli dalle proprie mansioni e impiegandoli nei lavori di ristrutturazione della casa di Furgiuele ad Amantea.
Mellace si sarebbe occupato di fare pressioni sul capo cantiere Giancotti, in ordine all’espletamento dei lavori ad Amantea. Il risultato è la realizzazione di un sottotetto in perline e lana di roccia; pavimento in laminato in ogni stanza; il rifacimento degli infissi di due porte d’ingresso; l’impianto elettrico; impianto idraulico e impianto internet; installazione di quattro lampade da giardino; manutenzione/costruzione di un gazebo, un forno e altri lavori in cemento in giardino. Oltre 20 mila euro sarebbero stati sottratti per l’acquisto dei materiali per la ristrutturazione. Materiali che dovevano arrivare nella sede distrettuale di Paola ma che in realtà erano destinati ad Amantea. Agli operai, inoltre, qualche “regalo” per i lavori nella casa di Furgiuele è stato fatto, camuffato, secondo gli inquirenti, da straordinari non dovuti. Allo scopo sarebbero stati sottratti all’ente 4.709,40 euro.A spese della società, inoltre, sarebbero stati anche i pernottamenti a Roma delle famiglie di Furgiuele e Allevato, giunte nella Capitale per assistere alla cerimonia della donazione dell’albero di Natale al Papa nel dicembre del 2015.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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