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Demolizioni nel centro storico di Cosenza, il caso approda in Parlamento

COSENZA Sinistra Italiana ha presentato alla Camera un’interrogazione parlamentare, rivolta al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini e a quello dell’Interno Marco Minniti, sulla demolizi…

Pubblicato il: 26/05/2017 – 10:45
Demolizioni nel centro storico di Cosenza, il caso approda in Parlamento

COSENZA Sinistra Italiana ha presentato alla Camera un’interrogazione parlamentare, rivolta al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini e a quello dell’Interno Marco Minniti, sulla demolizione di alcune abitazioni nel centro storico di Cosenza. Nel testo, firmato dai deputati Nicola Fratoianni e Celeste Costantino, si chiede se i ministri interessati siano a conoscenza del fatto che «agli inizi di marzo del 2017 l’amministrazione comunale di Cosenza, senza alcuna autorizzazione scritta da parte della Soprintendenza, ha proceduto all’abbattimento degli edifici siti nel centro storico compresi tra via Bombini, via Gaeta e corso Telesio e, per sovrapprezzo, anche di quelli siti in altre aree che non aveva potuto abbattere nel 2014 a causa di veto opposto dall’allora soprintendente Garella». 
«Il sindaco Mario Occhiuto – prosegue Costantino nell’interrogazione -, senza aver richiesto preventivamente, a quanto consta agli interroganti, la necessaria autorizzazione, redige una ordinanza di giunta (n. 4937 del 30 luglio 2014) nella quale ordina l’abbattimento di alcuni edifici nel centro storico, per la precisione in via Santa Lucia; l’allora soprintendente, architetto Luciano Garella, venuto a conoscenza, si può presumere dalla stampa, delle intenzioni del sindaco invia prontamente una nota, la n. 13118 del 7 ottobre 2014, nella quale ricorda all’amministrazione comunale di Cosenza che qualsivoglia tipo di intervento nel centro storico deve essere autorizzato dalla soprintendenza; il 28 ottobre del 2014 il comando dei carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale invia una nota all’amministrazione comunale di Cosenza, chiedendo di conoscere le iniziative che si intendono intraprendere in ottemperanza alle prescrizioni che la soprintendenza ha impartito con la nota n. 13118 sopra richiamata, in cui si rappresentava che il centro storico di Cosenza è in gran parte soggetto a vincolo di tutela paesaggistica».
«In seguito a questo scambio di note – prosegue i deputati di Sinistra Italiana – il sindaco non fa eseguire l’ordinanza di demolizione succitata, ma, nel 2016, dopo esser stato rieletto, emette una seconda delibera dello stesso tenore, la n. 41 del 19 ottobre 2016, con la quale ordina di demolire alcuni palazzi nel centro storico, perché ritenuti pericolanti. La delibera riporta in oggetto: “Demolizione di opere per somma urgenza – immobili siti in Cosenza – Centro Storico – Compresi tra Via Bombini, Via Gaeta e Corso Telesio. L’importo totale dei lavori ammonta a 384.768,87 euro”. Il nuovo soprintendente Mario Pagano, in una nota del 30 novembre 2016, risponde ad una tardiva e semplice informativa dell’amministrazione comunale di Cosenza riguardante la delibera n. 41 del 19 ottobre 2016, scrivendo che tutti gli interventi previsti nel centro storico sono sottoposti a preventiva autorizzazione da parte della Soprintendenza e, facendo cenno ad accordi verbali, e rinvia tutto ad un sopralluogo congiunto da effettuarsi in data 1° dicembre 2016, alle ore 10,30; gli edifici abbattuti oltre ad essere tutelati, come tutti quelli ricadenti nei centri storici, dal vincolo paesaggistico erano di particolare interesse storico ed architettonico perché comparivano già nel catasto murattiano, erano presenti nella cartografia del catasto post-unitario datato 1873 e, per di più, da documenti d’archivio si è a conoscenza del fatto che tutta quest’area era stata sede, almeno dal XVIII secolo, di botteghe artigianali. Ad ulteriore aggravante viene la consapevolezza che, agli inizi del ’900, il soprintendente Edoardo Galli, aveva trovato e segnalato la presenza di possenti muri romani proprio sotto Palazzo Cosentini che è adiacente agli edifici abbattuti fra Corso Telesio, via Bombini e via Gaeta».
Per tutti questi motivi, i parlamentari di Sinistra Italiana chiede se «i ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, constatato l’abbattimento dei palazzi storici da parte dell’amministrazione comunale senza preventiva autorizzazione paesaggistica e in contrasto con gli articoli 12 e 13 del decreto legislativo 42 del 2004 e successive modificazioni e integrazioni, se siano state assunte o si intendano assumere tutte le iniziative di competenza per la tutela del patrimonio sito nel centro storico di Cosenza».  

 

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