CATANZARO Il finanziamento per il porto e l’annuncio del ministro Lorenzin sull’apertura della terapia intensiva pediatrica a Cosenza: sono questi due degli argomenti che hanno acceso il dibattito tra i candidati a sindaco di Catanzaro che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì presso la sede locale di Confindustria. A fare gli onori di casa il presidente degli industriali catanzaresi Daniele Rossi e il dg Dario Lamanna, a confrontarsi Sergio Abramo (centrodestra), sindaco uscente, e gli sfidanti Enzo Ciconte (centrosinistra), Bianca Laura Granato (M5S) e Nicola Fiorita (movimento civico “Cambiavento”).
Neanche a dirlo, al centro della discussione il governo regionale con tre dei candidati impegnati a sottolineare come la scarsa attenzione per il capoluogo di regione abbia prodotto il forte rallentamento ai 20 milioni per l’infrastruttura portuale attesa da oltre 40 anni e l’annunciata apertura dell’importante presidio pediatrico nel capoluogo bruzio. A difendere le posizioni di Mario Oliverio, Enzo Ciconte, che di Oliverio è stato il vice almeno fino a quando, nel luglio 2015, fu costretto a dimettersi dopo essere finito nel ciclone “Rimborsopoli”.
Frecciatine anche tra Abramo e Fiorita sull’idea del sindaco uscente di voler riportare nel centro storico la facoltà di Giurisprudenza: «Potevi fermare il trasferimento nel 1997 quando eri già sindaco e da poco si era decisa la nascita del campus universitario nel quartiere Germaneto», ha attaccato Fiorita; «Forse tu non ricordi gli scontri che ho avuto con il rettore Venuta», ha ribattuto Abramo.
Ma l’università è tornata in ballo anche quando Fiorita ha riservato un’altra frecciatina ad Abramo: «L’università ha una sua autonomia che è doveroso rispettare – ha detto il docente Unical -, soprattutto adesso che l’ateneo dovrà scegliere il proprio rettore. Non credo che un candidato sindaco dovrebbe permettersi di parteggiare pubblicamente per uno dei candidati». Il riferimento è alle parole pronunciate da Abramo due settimane fa nel corso di un evento elettorale in cui il sindaco uscente aveva detto: «Mi auguro che il prossimo rettore sia un catanzarese», ovvero il prof. Arturo Pujia, unico catanzarese in corsa per il rettorato.
Quanto ai rapporti con la Regione, è stato soprattutto Abramo a calcare la mano: «Non mi piacciono i bandi che la Regione ha in programma di pubblicare – ha detto il sindaco uscente -, perché tutto creeranno meno che sviluppo. Quelli sull’innovazione, ad esempio, non premiano le idee ma soltanto chi arriva primo nel compilare la domanda».
Sui primi 100 giorni e alla richiesta del presidente Rossi di dare un segnale forte alla città, tutti i candidati hanno snocciolato idee. A partire dal sindaco Abramo che ha sottolineato l’importanza per il Comune di «gestire in maniera integrata, in rete tra i comuni, i servizi fondamentali quali l’acqua, il gas, lo smaltimento dei rifiuti. Catanzaro è il primo Capoluogo di provincia ad aver avviato questo percorso. Il partenariato con i sindaci e le associazioni di categoria sarà fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi».
Per Ciconte, invece, Catanzaro «non ha una visione e una strategia, tanto nel locale quanto nel contesto regionale. Per questo nei giorni scorsi al ministro Delrio ho chiesto di creare i presupposti per far sì che Catanzaro diventi una città metropolitana. Stiamo lavorando per capire come fondere Catanzaro ad altri Comuni e sfruttare così i fondi disponibili e la deroga al Patto di Stabilità. Un primo progetto in questo senso è basato su una decina di Comuni limitrofi. Inoltre, vogliamo creare un assessorato all’economia e allo sviluppo. Due aspetti sono fondamentali: questa città in 6 anni avrà la possibilità di investire 300 milioni di euro di fondi, allora dobbiamo comprendere che questa città va amministrata con legalità e trasparenza al di là delle opacità del passato, coinvolgendo gli imprenditori sani di questa città».
Per la candidata del M5S Bianca Laura Granato l’obiettivo «è non lavorare con alle spalle un gruppo di interesse o dei poteri forti, ma lavorare nell’ottica di privilegiare l’interesse di tutta la cittadinanza. Nei primi 100 giorni la scelta di una giunta che sia idonea al lavoro da fare».
«Nei primi 100 giorni ci troveremo a scegliere tra gesti simbolici o affrontare delle emergenze come attivare immediatamente le procedure per il Psc, se mai fosse possibile farlo prima che arrivi il commissariamento causato dai ritardi dell’amministrazione Abramo – ha detto infine Fiorita -. Il vero elemento di novità sarebbe quello di proporre alla città una giunta di altissimo profilo e noi siamo nelle condizioni di poter scegliere le migliori competenze per una giunta che segni un’ambizione diversa per la città».
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