LAMEZIA TERME Continuano gli approfondimenti di Hashtag in vista delle elezioni amministrative di Catanzaro. Dopo Sergio Abramo (centrodestra), Nicola Fiorita (“Cambiavento”) e Bianca Laura Granato (M5s), ai microfoni della trasmissione condotta dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, negli studi di News&Com, l’aspirante primo cittadino del Pd Enzo Ciconte.
Medico, ex vicepresidente della giunta regionale sostituito perché coinvolto in Rimborsopoli, oggi consigliere regionale del Pd, Ciconte è riuscito a far ritirare, in suo favore, la candidatura a tre aspiranti sindaci (Rino Colace, Maurizio Mottola di Amato e Tonino De Marco). Come li ha convinti? «Perché è chiaro che la vera alternativa ad Abramo, che ha fallito, siamo noi, ha fallito. Non voglio essere un uomo solo al comando: nelle nostre liste c’è molta società civile e molti giovani. Evidentemente anche i tre ex candidati a sindaco hanno capito che facendo fronte comune possiamo battere questa destra».
È andata diversamente, invece, con Fiorita. «Credo che legittimamente – spiega Ciconte – abbia ritenuto di volersi misurare. Io ho tentato di dialogare, ma non riesco a comprendere fino in fondo le sue motivazioni. Quando si vuole il bene della città qualcuno deve fare un passo indietro».
Un capitolo a parte, che sta facendo molto discutere nel capoluogo, è quello dei passaggi dal centrodestra di Abramo al centrosinistra di Ciconte. «Alcuni consiglieri comunali – commenta il candidato del Pd – avevano abbandonato Abramo da molto tempo, avevano già sostenuto Oliverio alle Regionali. Non ci sono né transfughi né traditori. Chi è passato con noi ci sta mettendo la faccia, e non ci ha chiesto nulla in cambio».
Sugli ultimi 5 anni della giunta Abramo il giudizio è netto: «Ha cambiato 32 assessori, vuol dire che non c’è stata aggregazione né collegialità. Vuol dire che non c’è stata una visione di città». Ma quando Ncd propose di raccogliere le firme per porre fine anticipatamente alla consiliatura, i maggiorenti del Pd hanno rifiutato «perché vogliamo sconfiggere Abramo politicamente e non andando dal notaio».
Sul sostegno del Pd, infine, Ciconte non ha dubbi. Se il partito, o una parte di esso, è sembrato tiepido sulla sua candidatura è perché «il Pd ha più sensibilità che è difficile mettere insieme. Ci vuole difficoltà a farlo carburare – ha aggiunto Ciconte – ma sono sicuro che in campagna elettorale e soprattutto dopo si vedranno i risultati», anche perché il governatore Oliverio «ha preso impegni importanti con la città e sono convinto che li manterrà».
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