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Delitto Rodrigues, gli inquirenti: «Silvana non aveva una relazione extraconiugale»

COSENZA «Non ci risulta che la Rodrigues avesse una relazione extraconiugale». Lo ha detto in aula il capitano dei carabinieri di Scalea Alberto Tinto sentito come testimone nel processo a carico d…

Pubblicato il: 29/05/2017 – 18:33
Delitto Rodrigues, gli inquirenti: «Silvana non aveva una relazione extraconiugale»

COSENZA «Non ci risulta che la Rodrigues avesse una relazione extraconiugale». Lo ha detto in aula il capitano dei carabinieri di Scalea Alberto Tinto sentito come testimone nel processo a carico di Sergio Carrozzino, il 45enne accusato di aver ucciso Silvana Rodrigues, 33enne strangolata e bruciata nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo il 12 dicembre del 2015.
Lunedì mattina, nell’aula della Corte di Assise  di Cosenza, il capitano ha ricostruito le indagini sull’omicidio. Il 27 maggio di un anno fa Carrozzino (che ha già scontato 15 anni di carcere per un altro omicidio) venne  arrestato dai carabinieri di Scalea. A incastrare il 45enne sarebbero state le immagini di una telecamera a circuito chiuso che avrebbero ripreso l’uomo mentre si trovava nei pressi della vettura della vittima, una Fiat Punto di colore verde, e che si sarebbe poi poggiato al finestrino dell’auto parcheggiata nel supermercato dove la donna si era recata per fare la spesa.
Inoltre per confermare questa ricostruzione era stata fondamentale la collaborazione di un testimone che ha visto un uomo appoggiato al finestrino della vettura della donna, affermando che si trattava di Carrozzino. Gli inquirenti hanno cercato di approfondire i rapporti tra i due e accertare se tra Carrozzino e la donna ci fosse un appuntamento, considerato che lei era già stata al supermercato con il marito per ritornarci subito dopo perché – disse al coniuge – aveva dimenticato di comprare le calze. Carrozzino è accusato di omicidio commesso per futili motivi con l’aggravante dell’efferatezza e di occultamento di cadavere. Perché dopo l’assassinio della donna, avvenuto all’esterno della sua macchina, il presunto omicida avrebbe trascinato il cadavere della 33enne all’interno dell’abitacolo per poi appiccare fuoco. 
Le fiamme avrebbero completamente avvolto il corpo rendendolo irriconoscibile. Il difensore di Carrozzino, l’avvocato Giuseppe Bello, aveva ripresentato alla Corte d’Assise (presidente Giovanni Garofalo, a latere Manuela Gallo) la richiesta di rito abbreviato condizionato che è stata rigettata. 
Le indagini sono state ricostruite in aula oltre che dal capitano Pinto anche da altri carabinieri che hanno partecipato alle indagini, in particolare dal maresciallo Alfio Cormaci e dal carabiniere Luca Tufarulo. I militari, rispondendo alle domande del pm della Procura di Paola, Teresa Valeria Grieco hanno riferito anche che cosa hanno trovato sulla scena del crimine. Quel 12 dicembre del 2015 i carabinieri sono intervenuti su richiesta dei vigili del fuoco perché c’era un incendio. I vigili avevano notato dei resti umani nell’auto. 
L’auto era di proprietà del marito della vittima ed era condotta da Silvana Rodrigues. Fu proprio il marito a segnalare dopo le 22 che la moglie non era ancora rincasata. Nell’auto vi erano resti umani che non si trovavano sul lato guida ma – hanno precisato in aula gli investigatori – a cavallo del cambio. I resti erano di donna, riconducibili alla Rodrigues.
La vittima nel pomeriggio era uscita con il marito a fare spesa, rientrata si era dimenticata delle calze ed era riuscita per andare in un supermercato a poche centinaia di metri da casa.
Dalle telecamere si vedeva la donna che scendeva dall’auto verso le ore 19,26, nel parcheggio dell’Eurospin.
La donna si allontanava dopo aver pagato.
Raggiungeva l’auto ed entrava in auto verso le 19,45. Si notava passare un’auto e “scendere una sagoma che si avvicinava allo sportello lato guida della Rodrigues. Che non sarebbe scesa dalla sua vettura. 
Un testimone dichiara ai militari di aver appreso da un autista di autobus che Carrozzino era stato visto nel parcheggio, aggirarsi vicino agli autobus. Gli autobus vengono parcheggiati nello spazio antistante il supermercato. 
I parenti di Silvana Rodrigues, il marito, il Comune di Belvedere Marittimo e il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” (rappresentato dall’avvocato Marina Pasqua) si sono costituiti parte civile. Il processo è stato rinviato al prossimo 26 giugno. 

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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