CATANZARO «È inaccettabile che le carenze nel sistema di controlli dei dipartimenti regionali competenti rischino di provocare un grave buco di bilancio o rettifiche finanziarie al Por Calabria che ancora una volta graveranno sulle tasche dei cittadini calabresi». Lo afferma Laura Ferrara, eurodeputata calabrese del Movimento 5 Stelle, circa, è scritto in una nota, «il danno erariale – si tratta di una cifra che si aggira sugli 80 milioni di euro – contestato nell’ambito dell’indagine su Calabria Verde, ente in house della Regione Calabria. La magistratura – prosegue – fa il suo compito e la politica deve assumersi le proprie responsabilità. L’inchiesta in corso della Procura di Catanzaro farà luce sull’uso legittimo e regolare delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013. Nel frattempo i calabresi vogliono sapere, come è in loro diritto, in che modo saranno coperte le spese per lo sciacallaggio su fondi pubblici sostenuto da Calabria Verde e come, l’Autorità di gestione, intende procedere in merito alle spese certificate alla Commissione europea e già rimborsate a Calabria Verde. Subito dopo il terremoto giudiziario dello scorso settembre ho inviato un’interrogazione alla commissione europea per comprendere quali controlli proprio l’Autorità di gestione aveva effettuato dopo l’erogazione del finanziamento comunitario all’ente. La commissione, nella risposta, confermò che l’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode, si stava occupando di questo aspetto. Ai calabresi – conclude Laura Ferrara – non vengono sottratti solo milioni di euro, ma anche la possibilità di avere un territorio sicuro dal punto di vista del dissesto idrogeologico, ambito in cui queste ingenti somme sarebbero dovute essere spese».
x
x