Il decreto che dà il via libera al pagamento delle indennità compensative del Psr Calabria – con 34 milioni di euro immessi nell’economia agricola calabrese – è solo un piccolissimo passo rispetto ad una strada ancora tutta in salita.
È bene evidenziare, infatti, che sono ancora lontani dall’essere definiti i pagamenti relativi ai saldi residui della domanda unica 2016, tutto ciò desta ulteriore preoccupazione perché dopo il 30 giugno Arcea non potrà procedere con i pagamenti, se non attraverso fondi nazionali e/o regionali.
In ogni caso sono ancora migliaia le domande di Psr che necessitano di essere sbloccate e liquidate immediatamente e le colpe sono ascrivibili ai ritardi ed al malfunzionamento di Agea e Sin nonostante Arcea avesse inviato gli elenchi già dal mese di dicembre 2016.
La situazione, insomma, è tutto fuorché normale ed anzi possiamo affermare, senza timore di smentita, che le aziende agricole ed agroalimentari calabresi – segnate da una profonda delusione ed insofferenza – si trovano in una condizione di perdurante crisi con il rischio che il Psr produca pochi o non apprezzabili effetti.
A distanza di tre anni dall’avvio del nuovo Programma di sviluppo rurale poco o nulla, infatti, si è tradotto in sostegno alle imprese ed all’agricoltura; sono stati pubblicati molti bandi ed a parole si può anche dire di aver raggiunto obiettivi di spesa ma i fatti, ostinati per definizione, raccontano un’altra verità.
Gli investimenti delle imprese sono fermi, le graduatorie vengono pubblicate e, sempre più spesso, ritirate e riformulate con perdite di tempo inconcepibili, inaccettabili ed estremamente dannose; di fatto l’organizzazione dei pagamenti è caotica e, complessivamente, si ha la netta percezione di un sistema letteralmente inceppato.
Per esempio, la mancata definizione dei controlli di condizionalità per il 2016, della pubblicazione delle graduatorie e della convocazione riguardo ai controlli oggettivi – affidati da Agea alla società Agrifutura per mancanza dell’applicativo informatico – non solo non ha consentito alle aziende di ricevere l’intero importo per l’anno 2016, ma anche di non poter presentare le domande 2017 con un dato definitivo.
E poi rimane insoluta la definizione delle penalità alle aziende zootecniche per la Mis. 215 “Pagamenti per il benessere degli animali” per l’annualità 2015, a fronte della circolare Arcea “Istruzioni operative n. 3 del 23 aprile 2015”.
E ancora le troppe domande di pagamento relative agli anni precedenti che non sono state liquidate e spesso senza comprenderne la ragione.
E come non ricordare il caos generato per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato; ancora oggi – a causa di codici errati – non è chiara e definita l’assegnazione di carburante per le serre riscaldate ed alcuni uffici territoriali – come quello di Vibo Valentia – nono sono operativi.
I nostri Centri di assistenza agricola, i Caa, quotidianamente avanzano richieste, segnalano problemi, informano chi di dovere che sempre più spesso le procedure non possono essere completate; a ciò vanno aggiunti i ritardi nella formazione degli operatori dei Caa rispetto alla complessità dei nuovi applicativi informatici.
E dulcis in fundo da più di due anni chiediamo invano il ripristino degli interventi sulla ristrutturazione del debito ed un decisivo intervento per quanto riguarda l’accesso al credito
Abbiamo apprezzato il fatto che la Calabria sia stata tra le otto regioni a firmare l’accordo quadro per la Piattaforma Italiana Multiregionale di Garanzia e tuttavia su questo tema chiediamo percorsi chiari, scelte coerenti e, soprattutto, tempi che siano – una volta tanto – certi e rapidi!
Ma la situazione è decisamente grave ed i casi indicati sono solo alcuni dei troppi esempi che palesano la necessità di una immediata inversione di tendenza.
Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro al presidente della giunta regionale per un confronto che sia nel merito dei problemi ed orientato a soluzioni certe ed immediate!
La nostra storia è lontana da una rappresentanza agricola piagnona e facilmente incline alla protesta solo scenografica specie se sbandierata sui social dopo gli “accurduni ” presi all’ultimo piano della cittadella regionale!
Sia ben chiaro a chi di dovere che non consentiremo più le inefficienze e l’approssimazione dimostrata finora da chi governa i consorzi di bonifica come quella ultima, solo in ordine di tempo, sul taglio della quota dell’invaso di Tarsia, le cui conseguenze disastrose ricadranno come sempre e più di sempre sugli agricoltori.
I “piani di classifica” approvati di recente dal consiglio regionale, datati e elaborati con il “copia e incolla” finiranno, infatti, con il penalizzare ancora cittadini, che non beneficiano delle opere e delle attività dei Consorzi, e agricoltori che fanno uso dell’attività di irrigazione.
*coordinatore regionale Agrinsieme
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