LAMEZIA TERME «Ho deciso di autosospendermi fino al chiarimento della vicenda giudiziaria dall’attività politica del gruppo di Lamezia Unita e dall’attività istituzionale del Comune di Lamezia Terme per tenere indenne l’ente ed il Movimento Politico dalla vicenda giudiziaria denominata “Crisalide”, nella quale è coinvolta una persona con cui ho un legame affettivo ma a cui mai ho visto compiere o ipotizzare atti illegittimi o finalizzati a favorire una consorteria criminale». Con queste parole Marialucia Raso, consigliere del Comune di Lamezia Terme ha annunciato la decisione di autosospendersi dalla sua carica dopo l’operazione “Crisalide” che ha coinvolto il compagno Alessandro Gualtieri. «Tengo a ribadire – precisa comunque – che negli atti non viene menzionato il mio nome e non si fa nemmeno riferimento al sostegno elettorale a mio favore da parte di qualsivoglia cosca di ndrangheta».
«È noto a tutti – sottolinea ancora Raso – che la mia elezione è frutto della decisione democratica di un Comitato , rappresentativo dei cittadini di un quartiere, che ha deciso di sostenermi ed a cui sono grata. Sono fiduciosa nell’operato della magistratura e, devo confessare, emotivamente impreparata al ciclone mediatico da cui sono travolta, non per l’imperizia degli organi di informazione, sulla cui professionalità non discuto, ma perché ormai ai nostri giorni è inevitabile che ciò accada».
«Mi sembra onestamente di vivere una vicenda più grande di me – afferma la consigliera comunale – , che ho solo 25 anni e che mi sono impegnata in politica anche per tentare di dare un piccolo contributo, affinché tanti giovani, dediti ad attività criminali e mafiose, trovino occasioni di lavoro e di progresso. Per le cosche criminali che infestano Lamezia – conclude Raso – ho sempre , in ogni momento della mia vita, provato il sentimento del ripudio e , riguardo alla mia attività istituzionale di questi anni, svolta più o meno gratuitamente, mai ho pensato, sollecitato, visto o deliberato atti discutibili o illegittimi».
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