PALMI Dopo il sospiro di sollievo per la salvezza raggiunta all’ultima giornata, dopo lo spareggio con la Vibonese, è arrivato un risveglio amaro per il presidente del Catanzaro calcio, Giuseppe Cosentino. Questa mattina, alla sua porta hanno bussato gli uomini della Guardia di Finanza, con un’ordinanza di custodia domiciliare emessa dal gip di Palmi per lui e per la figlia Ambra, insieme coinvolti nelle attività della società Gicos.
Secondo le prime indiscrezioni, avrebbero trasferito ingenti quantità di denaro in Svizzera, con la complicità di una vera e propria organizzazione criminale specializzata in reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno di una società operante nel settore dell’import/export.
Sono stati inoltre sottoposti agli arresti domiciliari, oltre al presidente Cosentino e la figlia, Carmela Alì Santoro, dipendente della società e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese.
Mentre sono stati raggiunti dal provvedimento dell’obbligo della dimora Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito e Simona Tedesco, tutti dipendenti della “Gicos import-export srl”.
Per tutti l’accusa, a vario titolo, è di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro ai danni della società.
Al presidente Cosentino sarebbe stato contestato anche il reato di frode sportiva in relazione a una partita di Lega Pro della stagione 2012-2013.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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