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Sono solo promesse elettorali

Più si avvicina il giorno della verità e più il dibattito sembra farsi pesante. La schermaglia è senza esclusioni di colpi secondo l’antica regola dell’“occhio per occhio…”. In questo contesto semb…

Pubblicato il: 29/05/2017 – 8:03

Più si avvicina il giorno della verità e più il dibattito sembra farsi pesante. La schermaglia è senza esclusioni di colpi secondo l’antica regola dell’“occhio per occhio…”. In questo contesto sembra che Abramo e Fiorita marcino in sintonia. Entrambi impegnati a tentare di contrastare la minaccia Ciconte che vedono sempre più proiettato a tagliare il traguardo da vincitore. Improvvisamente, infatti, i due scoprono che il programma del loro antagonista contiene argomenti interessanti.  Si appropriano di alcuni di essi e, per esempio, non solo il piano per la mobilità diventa oggetto di dichiarazioni compiacenti ma “scoprono” anche l’asse attrezzato Lamezia-Catanzaro.
Buon per chi, avvertendo il fiato sul collo, decide di arricchire di contenuti le proprie dichiarazioni e, involontariamente, riconosce la qualità delle proposte a Ciconte e alle liste che lo supportano, prima fra tutte ad Alleanza democratica. Questa, infatti, nel suo programma ha fatto riferimento all’area centrale della Calabria coinvolgendo anche le provincie di Crotone e di Vibo Valentia, alla metropolitana di superficie aeroporto di Lamezia-Catanzaro e a quella sulla linea jonica.
Si profila dunque una città reale e un’altra descritta sui giornali e sulle brochure attraverso le cose fatte o che si intendono realizzare. Ecco perché sono in tanti gli elettori che manifestano il desiderio di rivolgere domande al sindaco Abramo. La più insidiosa e, diciamolo pure irriverente, è di sapere se quando si rivolge ai cittadini ritiene di parlare a persone che hanno normali facoltà intellettive oppure a degli zebedei ai quali si può ammannire di tutto. Va bene la campagna elettorale, vanno bene le fotografie sui giornali, vanno bene i titoli ad effetto, va bene ogni cosa purché contenuta nelle cose possibili, senza tentare di accreditarsi tutto solo perché in ballo c’è la candidatura da difendere.
Un tempo era dai grandi gesti o dalle grandi opere che si poteva misurare il merito e ottenere la ribalta della cronaca. Oggi il sistema sembra essere cambiato e qualsiasi messaggio può diventare utile. Certo è che bisogna comunque riconoscere una certa abilità a chi è riuscito ad intestarsi anche le cose avviate da altri. Attenzione, però, che la cordicella della campagna elettorale si può persino spezzare sotto il peso delle tante cose appese e rispolverate anche solo per tentare di mettere in luce un certo “attivismo”. Ciò dovrebbe dissuadere chiunque, più di altri chi è rimasto per quindici anni ad occupare la poltrona più alta di Palazzo De Nobili, dal perseverare perché il gioco può essere scoperto dai catanzaresi e il rischio di una debacle quanto mai reale. 
Rivolgendomi direttamente a lei non le è mai venuta la curiosità di sapere quale sia la considerazione che i nostri concittadini si fanno leggendo i suoi annunci? Lei si è insediato a Palazzo De Nobili quindici anni fa e, tranne i suoi amici, sono pochissimi coloro che credono che lei sia stato l’artefice di opere importanti che abbiano contribuito a migliorare la città.
Senza andare ai tempi lontani, citiamo le cose più recenti, quelle che, in campagna elettorale, vengono menzionate da lei con orgoglio, tipo la raccolta differenziata dei rifiuti. Purtroppo per lei si tratta di un argomento sul quale si addensano le nubi della critica; dovrebbe convenire che l’aver tolto i cassonetti dalle strade sostituendoli con una miriade di bidoni ha peggiorato lo stato delle cose: i bidoni sono sempre stracolmi di rifiuti e la città è pervasa da odori sgradevoli che fuoriescono dai contenitori che nessuno pulisce.
Ha partecipato che sarebbero stati tinteggiati i pali dell’illuminazione pubblica da Sant’Elia fino alle zone a Sud facendolo passare per un evento straordinario, ma non si sa se il progetto è stato realizzato o se, invece, si sia trattato anche questa volta di fumo negli occhi.
I giardini della città e le aree destinate a verde continuano da anni ad essere tenuti senza manutenzione e al posto dei fiori crescono le erbacce.  
La viabilità cittadina è abbandonata al senso di responsabilità di quegli automobilisti che si ostinano ad osservarne le regole; per il resto rimane purtroppo l’arbitrio come condotta preminente. Ciò significa che manca un ordine e, quindi, la sicurezza: auto parcheggiate alla rinfusa nei luoghi più impensati; i segnali di “stop” o il diritto di precedenza sembrano essere un retaggio di un codice della strada in disuso a Catanzaro; in compenso abbondano le strisce gialle che delimitano gli spazi riservati davanti ad alcuni uffici pubblici e quelli concessi agli esercizi commerciali che poi finiscono con l’essere utilizzati dagli stessi esercenti che così hanno il posto macchina riservato davanti al negozio. In alcune zone della città i marciapiedi sono invasi da scooter parcheggiati che rendono difficoltoso il passaggio ai pedoni.
Sa, signor sindaco perché avvengono queste disfunzioni? Perché non ci sono più  controlli a discapito anche della legalità; la polizia municipale, stretta dalla morsa degli organici che si assottigliano sempre più sia per l’effetto dei pensionamenti e sia perché un discreto numero è stato fatto transitare negli uffici del Comune (a proposito può dire qualcosa a proposito?) non riesce a mettere in atto il compito istituzionale.
Persino le bandiere sugli edifici pubblici e nelle scuole non sventolano più. La maggior parte sono ridotte a brandelli, consumate dal tempo, ma nessuno pensa di sostituirle forse perché fanno pendant con il più generale degrado.    
L’ultimo annuncio che lei ha dato ha riguardato il completamento di Piazza Matteotti che prevede una nuova pavimentazione e nuovi lampioni sul Viadotto Kennedy dove  dovrebbero essere installate anche alcune telecamere. Vorremmo sbagliarci, ma il suo risveglio in questi giorni non può sembrare sospetto? Condividerà che qualcuno possa malignare che sia l’ennesimo tentativo di supportare la sua campagna elettorale. E non è questa l’unica malignità che serpeggia tra la gente. Si parla insistentemente di sei aree del demanio marittimo che dovrebbero essere assegnate per la costruzione di nuovi stabilimenti balneari.
In città serpeggia la voce che anche le strisce zebrate per l’attraversamento pedonale fatte su quasi tutte le strade del centro storico possano apparire come un atto malizioso per ottenere un fine. Non che non ce ne fosse bisogno, tutt’altro, ma farle in campagna elettorale, condividerà che acquista un sapore diverso. Così come non sembra un caso che non sia stata definita ancora la questione relativa alla “strada fantasma” di via Lombardi il cui progetto modificato, secondo quanto si dice, giace sulla sua scrivania.
Silenzio anche dalla sede municipale circa la pressione fiscale che a Catanzaro è cresciuta negli ultimi anni in modo incalzante. Secondo i dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato i tributi locali in città sono passati, tra il 2009 e il 2014, da 275 euro a 541 per ciascun residente. Dunque bambini, anziani e disoccupati inclusi. E non si hanno notizie di cosa sia accaduto negli ultimi tre anni perché Catanzaro è tra quei comuni che non comunicano i dati al ministero come, invece, dovrebbero fare ogni tre mesi.
Sarebbe opportuno che lei spiegasse ai cittadini i motivi che hanno determinato i rincari della tassazione; a fronte di quali inderogabili impegni sono state decisi. E sarebbe interessante anche che chi ha avuto la responsabilità di condurre questa amministrazione per così tanto tempo, dicesse ai catanzaresi perché la città appare agli occhi di tutti sempre meno capoluogo di regione e sempre più fanalino di coda della Calabria. Se ci permette un consiglio lo faccia al più presto senza attendere che il suggerimento le arrivi da altri, non fosse altro per evitare la “diceria” che lei è un sindaco sotto tutela.

 

*giornalista

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