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Viscomi: «Un polo bibliotecario calabrese all’interno della Cittadella»

CATANZARO Un polo bibliotecario alla Cittadella che raccolga le storie delle comunità e dei comuni calabresi, scritte – con fatica, passione e soprattutto amore – dai tanti ricercatori di storia lo…

Pubblicato il: 29/05/2017 – 7:52
Viscomi: «Un polo bibliotecario calabrese all’interno della Cittadella»

CATANZARO Un polo bibliotecario alla Cittadella che raccolga le storie delle comunità e dei comuni calabresi, scritte – con fatica, passione e soprattutto amore – dai tanti ricercatori di storia locale. Questa è la proposta lanciata dal vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi durante la presentazione del volume del prof. Mario Gallo “Serrastretta. Fonti storiche di una comunità operosa” che si è svolta sabato scorso per iniziativa del sindaco di Serrastretta, Felice Molinaro, dell’associazione Dalida, presieduta da Francesco Fazio, e dal parroco don Antonio Costantino.
«Che la Calabria sia una regione piena di problemi è del tutto evidente – ha affermato Viscomi -; fra questi credo però che quello più radicale sia dato dalla perdita del senso di comunità che deriva anche, in qualche modo, da una colpevole dimenticanza e disattenzione verso ciò che è stata la nostra storia più o meno recente. La memoria è parte essenziale dell’identità di una comunità e per questo la conoscenza della storia e lo studio dei processi storici non è mai fine a se stesso ma aiuta a tracciare la rotta di un futuro possibile grazie alla migliore comprensione del presente. 
E del tutto peculiare è anche la storia di Serrastretta che dimostra quanto intrecciate, curiose e ricche di suggestioni siano tutte le storie dei nostri paesi. Non a caso – ha aggiunto – all’evento di Serrastretta hanno partecipato i sindaci e diversi cittadini dei comuni di Scigliano e di Sersale. In effetti è noto che abitanti di Scigliano hanno dato origine alla comunità di Serrastretta e che alcuni cittadini di Serrastretta, trasferendosi nel 1620 nei terreni del barone Sersale per sfuggire alle prepotenze del conte D’Aquino, diedero origine alla comunità ancora oggi vitale di Sersale». «Riscoprire le proprie origini – ha detto ancora Viscomi – serve a definire l’identità, fermo restando che le identità non sono pietre immutabili, spesso usate e rivendicate come una sorta di arma impropria, ma esito dinamico degli incontri, positivi e negativi, che caratterizzano le vite individuali e le storie collettive. Ma riscoprire la propria storia può servire anche per valorizzare una narrazione positiva della Calabria e delle sue potenzialità: l’area del Reventino, con le sue antiche tradizioni manifatturiere ed operaie e con le attuali aziende ad alta propensione innovativa, è la dimostrazione evidente di come la competizione coinvolga i territori e non più soltanto le singole aziende».
In questa prospettiva, ha dichiarato il vicepresidente «mi auguro vivamente che la Cittadella possa diventare la sede idonea per conservare e divulgare le tante ricerche di storia locale presenti in ogni comune calabrese». «Sono certo – ha concluso – che la sensibilità del presidente Oliverio, che ha trattenuto per se l’impegnativa delega alla cultura, troverà il miglior modo affinché il polo bibliotecario e museale previsto per la Cittadella sia configurato come una sorta di percorso nella storia e nelle storie della Calabria e delle sue comunità locali».

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