HASHTAG | De Felice racconta la sfida della Sacal

LAMEZIA TERME «È una sfida, indubbiamente. E richiede, intanto, una fase di reset; bisogna rivedere tante cose e prendere atto che siamo in una fase importantissima perché la società sta per incorporare gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone». Arturo De Felice è, da poche settimane, il nuovo presidente della Sacal. Arriva a valle di un terremoto giudiziario e gli si para davanti un lavoro difficile, che toglierebbe il sonno a molti. L’ex prefetto lo affronta ben sapendo che «non è un momento facile». 
E, nell’intervista realizzata con Paolo Pollichieni (che andrà in onda ad Hashtag, mercoledì sera alle 21 su Rtc – canale 17 del digitale terrestre) risponde a chi lo critica per la scarsa esperienza nel settore aeroportuale: «Non basta, da sola, la mia esperienza pregressa, ma sono alla testa di una società per azioni con un consiglio direttivo e che presto avrà una figura che in questo momento ci manca che è quella del direttore generale. Queste competenze potranno integrare la mia esperienza lavorativa. «E poi – continua – starei ad aspetti pratici: il primo problema è dare fiducia ai propri collaboratori, offrire la massima trasparenza e avere doti organizzative: su questo credo di poter offrire garanzie. Caserta (dove De Felice è stato prefetto, ndr) conta su un milione di abitanti e ha qualche problema: penso alla Terra dei fuochi, ai flussi migratori e alla presenza del clan dei Casalesi, direi che qualche esperienza gestionale ce l’ho». Certo, l’esperienza alla Sacal, chiarisce negli studi di Newsandcom, è una cosa nuova: «Sto studiando. E ogni giorno che passa i problemi si affrontano con maggiore distensione». De Felice ha un mandato di tre anni e sa che il suo «sarà un rapporto con la società calabrese, perché i trasporti sono una questione che investe tutti. Sono consapevole che è un ruolo importante. Finora, senza falsa modestia, nella mia vita professionale ho sempre ottenuto risultati. Mi è andata bene, speriamo che vada bene anche questa volta». 
La società che gestiva il solo scalo lametino è pronta ad allargarsi prendendo in carico anche quelli di Reggio Calabria e Crotone. O ad appesantirsi? «Prenderemo due società sotto curatela, che arrivano da un momento difficile, ma potrebbe essere un vantaggio perché ripartiamo da zero, non risponderemo del passato. Il primo obiettivo è consolidare Sacal, perché continui a essere forte e trainante per Reggio e Crotone. Abbiamo un cronoprogramma e stiamo andando a marce forzate». Da una parte c’è il consiglio, che «si riunisce ogni settimana, all’interno del quale ho una collaborazione leale e qualificata». Dall’altra un’azienda «fatta da persone impaurite e anche un po’ sotto shock, per usare un termine crudo e realistico. Hanno subito un trauma (gli arresti dei vertici nell’operazione Eumenidi, ndr) non facile da assorbire. Sto cercando di recuperare il loro morale». E anche di pensare al futuro espandendo la compagine sociale: «Ci sono nomi importanti in Calabria. Ho iniziato a contattare gli imprenditori perché aumentino la loro quota di partecipazione. Spero che lo facciano».