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Caso Celia, tensioni nel centrosinistra: Costanzo attacca Ciconte

CATANZARO Il “caso Celia” rischia di destabilizzare il centrosinistra di Catanzaro. A poche ore dalla presa di posizione del candidato sindaco Vincenzo Ciconte – che ha chiesto all’aspirante consig…

Pubblicato il: 31/05/2017 – 15:57
Caso Celia, tensioni nel centrosinistra: Costanzo attacca Ciconte

CATANZARO Il “caso Celia” rischia di destabilizzare il centrosinistra di Catanzaro. A poche ore dalla presa di posizione del candidato sindaco Vincenzo Ciconte – che ha chiesto all’aspirante consigliere comunale, ripreso in un video in compagnia di due presunti mafiosi, di fare un passo indietro – ecco la dura replica di Sergio Costanzo, l’artefice della lista in cui è schierato Celia, “Fare per Catanzaro”. L’attuale consigliere comunale attacca senza mezzi termini il “suo” candidato sindaco. «Sono molto rammaricato – afferma – per il fatto che Enzo Ciconte, navigato uomo politico, scelto dal gruppo di “Fare per Catanzaro” come il miglior candidato a sindaco, abbia rilasciato delle dichiarazioni sprovvedute in merito a una bufera mediatica, perché di questo si tratta, costruita ad arte da chi per anni ha vissuto di sotto rifugi e ha fatto politica per soldi. Ma di questo ovviamente si occuperanno gli organi preposti». 
Costanzo non apprezza le posizioni di Ciconte «perché – spiega – ritengo che legalità e garantismo non siano delle bandierine da posizionare a convenienza, ma dei principi a cui l’azione di un amministratore deve essere orientata sempre. E legalità e garantismo significa che in assenza di un provvedimento giudiziario non ci sarebbe bisogno neanche di una difesa, ma quando anche questa fosse dovuta per un principio di moralità, allora bisognerebbe saper discernere una casualità, magari compiuta con leggerezza per carità, da una volontà di colpa o dolo. Lo stesso Ciconte, forse troppo in fretta estromesso dalla giunta Oliverio in assenza totale di un giudizio definitivo, dovrebbe evitare e non alimentare i processi sommari». 
«Io – aggiunge Costanzo – mi assumo le responsabilità delle scelte che ho fatto nel comporre la lista. Ai candidati, gente perbene, la responsabilità di condurre una campagna elettorale limpida, a nessuno però, con tutto il rispetto dovuto è consentito dare patenti di legalità. Non è consentito per altri a chi al suo interno, come il Pd, ha spesso dovuto affrontare questioni ben più spinose di quelle che oggi toccano Fabio Celia, per altro già segretario cittadino del Partito democratico».
«Il mio auspicio – conclude il consigliere comunale – è che questi 10 giorni di campagna elettorale trascorrano pensando a ciò che i cittadini ci chiedono, e cioè un programma di governo serio e credibile e non siano avvelenati da pretestuosi attacchi ben riconoscibili e che fanno male solo alla credibilità della politica dando linfa a quel malcontento che allontanerebbe ancora di più istituzioni e cittadini». 
Di certo si tratta di una nuova grana per l’aspirante sindaco pd, già costretto a sconfessare pubblicamente un suo candidato a pochi giorni dalle elezioni dell’11 giugno. Nel video diffuso dal Corriere della Calabria si vede Celia in compagnia di Niko Gioffrè e Costantino Lionetti, finiti in carcere per associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Jonny”, che ha svelato gli interessi della cosca Arena nel capoluogo di regione. Le immagini mostrano Gioffrè e Lionetti mentre, in diretta Facebook, mostrano i santini elettorali del candidato, al grido: «Vota Celia».

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