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La truffa milionaria del gasolio partiva da Catanzaro

CATANZARO Avevano creato una vera e propria associazione a delinquere dedita al contrabbando di oli minerali e all’evasione fiscale. Nell’ultimo anno avevano evaso imposte per il valore di due mili…

Pubblicato il: 31/05/2017 – 11:35
La truffa milionaria del gasolio partiva da Catanzaro

CATANZARO Avevano creato una vera e propria associazione a delinquere dedita al contrabbando di oli minerali e all’evasione fiscale. Nell’ultimo anno avevano evaso imposte per il valore di due milioni di euro. Un illecito praticato costantemente e costantemente perseguito dai militari della Guardia di finanza che, in questo caso, hanno deciso di non fermarsi al singolo reato, al sequestro delle autobotti ma di seguire tutta la filiera e fermare la banda che, partendo dalla Calabria smerciava gasolio agricolo facendolo passare per gasolio da autotrazione. Il primo costa la metà e su questa notevole differenza di prezzo gli indagati lucravano abbondantemente. «L’indagine nasce su iniziativa della Guardia di finanza di Catanzaro – ha specificato il generale di divisione Gianluigi Miglioli –. Questi illeciti creano, naturalmente, degli squilibri nel mercato e gli indagati erano evasori totali».
Un’indagine, quella coordinata dalla Procura di Catanzaro, dal procuratore vicario Giovanni Bombardieri e dal sostituto Debora Rizza, non semplice, come ha spiegato il procuratore capo Nicola Gratteri, che ha parlato di un lavoro «faticoso nel quale spesso non si riesce a raggiungere la prova del reato». In questo caso, al contrario, si è chiuso il cerchio e le attività della Procura stanno riuscendo a intervenire su tutto quello che riguarda il malaffare, grazie anche nuovi innesti all’interno delle forze dell’ordine e della Procura. Il procuratore Gratteri ha annunciato, inoltre, che a giugno nuovo personale si aggiungerà alle Fiamme gialle.

CONTRABBANDO IN TUTTA ITALIA «Il contrabbando di oli minerali è un affare che trova mercato in tutta Italia», ha detto il procuratore vicario Bombardieri. Un mercato che parte da Catanzaro e si propaga dalla Puglia fino in Emilia Romagna. Centocinquantamila litri di prodotto, in cinque interventi, sono stati sequestrati in Calabria e Puglia. Ma la banda non si fermava davanti a niente. Ad ogni sequestro trovava modo di rintracciare nuovo canali per i propri traffici. E l’affare non era da sottovalutare. «Si parte da 50 centesimi al litro (il costo del carburante agricolo) fino ad arrivare a due milioni di imposte evase – ha spiegato il comandante provinciale, colonnello Davide Rametta –. Bisogna considerare, poi, che ogni autobotte trasporta dai 10mila ai 15mila litri di carburante».

LE INDAGINI L’attività di indagine – come ha illustrato il colonnello Marco Letizi, comandante del gruppo Calabria – si è sviluppata a partire da settembre 2015 con l’osservazione, tra l’altro, di anomali trasporti petroliferi effettuati in orari serali, notturni e nei giorni festivi. Cominciano i primi sequestri. Il 30 dicembre 2015 a Botricello viene intercettata un’autocisterna con 11.400 litri di gasolio agricolo. I militari hanno scoperto che i fornitori fatturavano operazioni soggettivamente inesistenti con l’indicazione di società destinatarie ignare delle transazioni commerciali mentre il prodotto veniva dirottato verso altre destinazioni. In particolare due soggetti sono risultati essere evasori totali e acquistavano il gasolio a prezzi agevolati senza averne alcun titolo. Gli acquirenti finali erano i gestori di zona.

 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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