Il latinista Francesco Giancotti, insigne studioso dei poeti-filosofi della classicità e specialista della poesia del filosofo Tommaso Campanella, è morto lunedì scorso a Torino all’età di 94 anni. L’annuncio della scomparsa, ad esequie avvenute per volontà del defunto stesso, è stato dato oggi dai suoi familiari. Nato a Reggio Calabria nel 1923, Giancotti ha insegnato nelle università di Roma, L’Aquila, Catania e Torino. E proprio nell’ateneo del capoluogo piemontese il professore Giancotti ha tenuto per molti anni la cattedra di lingua e letteratura latina. Giancotti ha lavorato su autori latini, tra i quali Sallustio, Publilio Siro, Virgilio, Tacito e, soprattutto, Lucrezio e Seneca. Tra i suoi libri “Il preludio di Lucrezio e altri scritti lucreziani ed epicurei” (D’Anna), “Mimo e gnome. Studio su Decimo Laberio e Publilio Siro” (D’Anna), “Ricerche sulla tradizione manoscritta delle sentenze di Publilio Siro” (D’Anna), “Strutture delle monografie di Sallustio e di Tacito” (D’Anna), “Victor tristis. Lettura dell’ultimo libro dell’Eneide” (Patron), “Religio, natura, voluptas. Studi su Lucrezio” (Patron).
x
x