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«I calabresi hanno diritto a un mare pulito»

Dal mese di febbraio stiamo chiedendo a Mario Oliverio lo stato dell’arte sulla depurazione ma non abbiamo avuto alcuna risposta.Avevamo detto, da umili parlamentari di opposizione, di essere dispo…

Pubblicato il: 01/06/2017 – 13:14
«I calabresi hanno diritto a un mare pulito»

Dal mese di febbraio stiamo chiedendo a Mario Oliverio lo stato dell’arte sulla depurazione ma non abbiamo avuto alcuna risposta.
Avevamo detto, da umili parlamentari di opposizione, di essere disposti ad allearci con lui (ovviamente nell’interesse della Calabria e mantenendo ogni distanza politica) sui tavoli di qualsiasi ministero se ciò fosse stato necessario ad avere finanziamenti per potenziare la depurazione. Naturalmente, la nostra proposta è stata ignorata m e né pare che vi siano state riunioni o siano arrivati fondi dai ministeri.
Oggi gli chiediamo di dire a chiare lettere se avremo un mare pulito questa estate o se andremo incontro all’ennesimo disastro.
Non è più tempo di alibi infantili, né di noiosi richiami a un passato in cui lo stesso Oliverio, peraltro, è stato protagonista, atteso che nel decennio  80-90, quando egli fu dapprima consigliere  e poi assessore regionale all’Agricoltura, si sono strutturate le distorsioni urbanistiche sulle coste che oggi ancora paghiamo.
Distorsioni sistemiche, perché nascevano palazzi e case come funghi, senza alcuna strategia razionale, senza allaccio alle fognature e senza tenere conto del sistema di smaltimento di tanti comuni turistici che, se a gennaio hanno 15 mila abitanti, ad agosto ne hanno 80 mila.
In 30 mesi la questione della depurazione avrebbe dovuto avere priorità assoluta ma da quello che leggiamo sulla stampa si naviga a vista. E in trenta mesi lavorando alacremente e senza cedere di un millimetro si raddoppiano  depuratori laddove è necessario, si sostituiscono quelli obsoleti, con la chiara premessa di sanzioni durissime per chi non applica correttamente i protocolli.
Purtroppo i numeri condannano l’intera politica turistica di questa maggioranza, atteso che pur in un contesto di sorprendente crescita nel Mezzogiorno il raffronto con le altre regioni è impietoso.
Nel 2015 il turismo in Calabria è cresciuto, secondo i dati Enit, dell’1,7%  con una diminuzione di circa un punto  rispetto al 2014  e con uno sviluppo  inferiore a un quarto  rispetto a Puglia, Basilicata e  Campania.
Lo scorso anno, quando scoppiò la polemica sulle condizioni impietose del Tirreno, noi stemmo in silenzio, per non generare psicosi che avrebbero danneggiato i nostri albergatori. Quest’anno vogliamo e pretendiamo chiarezza.
Il mare sarà pulito? Potremo farci un bagno in acque chiare? Il turismo crescerà portando nuovi posti di lavoro? Sono domande semplici, risponda altrettanto semplicemente il governatore.

 

*Deputato e coordinatrice Fi Calabria

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