LAMEZIA TERME Come anticipato nei giorni scorsi, il siparietto andato in scena al Salone del libro di Torino tra Filippo Roma, inviato di punta de Le Iene, e il presidente della Regione Mario Oliverio, è finito dritto dritto in un servizio che il popolare programma di Italia 1 ha mandato in onda mercoledì sera, nel corso dell’ultima puntata della stagione (qui il video del servizio). A suscitare la curiosità degli autori di Mediaset è la storia dei fondi regionali destinati alla creazione di tre circuiti teatrali, una vicenda controversa che il Corriere della Calabria ha sollevato nell’ottobre scorso.
Tutto nasce da un esposto alla magistratura in cui, ancora prima che si conoscesse l’esito del bando pubblico (Eventi culturali 2016, azione 2), i responsabili di tre compagnie teatrali poi escluse hanno previsto esattamente come sarebbero andate le cose, sollevando più di un sospetto sulle presunte ingerenze di un sedicente «gruppo di lavoro del presidente» che, alla fine si è aggiudicato, direttamente o indirettamente, tutti e tre i progetti finanziati dalla Regione. Per un totale di 660mila euro. Nella vicenda ha anche un ruolo non meglio definito la regista teatrale Adriana Toman, compagna del governatore, a cui sarebbe vicino il presunto “staff” di Oliverio che, attraverso la direzione artistica condivisa, è entrato in tutti e tre i progetti vincenti.
E proprio di questo Filippo Roma ha chiesto conto ad Oliverio. Nel solito stile canzonatorio l’inviato parla ironicamente di capacità «paranormali» visto che qualcuno – tra gli intervistati anche Andrea Naso (Dracma) e Luca Michienzi (Teatro del Carro), titolari di due delle compagnie che hanno sottoscritto l’esposto – è riuscito a indicare in anticipo chi avrebbe ottenuto i finanziamenti. Roma e i suoi interlocutori menzionano poi alcune delle «anomalie» del bando – che ad esempio non richiede il curriculum del direttore artistico proponente – e soprattutto parlano degli operatori teatrali che si firmavano come «gruppo di lavoro del presidente», ovvero una sorta di staff ufficioso in cui in qualche modo pare c’entrasse anche Adriana Toman, e che poi hanno vinto il bando della Regione.
A sentire tutto ciò Oliverio reagisce con stupore e più di un’incertezza. «Sono tutte bufale…», prova a tagliare corto il governatore, ma senza essere poi in grado di indicare come falsa anche solo una delle circostanze indicate da Le Iene. «La mia amministrazione opera in grande trasparenza e all’insegna della legalità», è la risposta reiterata di Oliverio, che alla fine sbotta: «Non è che possiamo mettere una clausola per impedire agli amici di partecipare a un bando…». «Ma se poi gli amici il bando lo vincono, qualche sospetto viene», risponde la “iena”. «Vada alla Procura», è la chiosa di Oliverio, che evidentemente non sente di dover rispondere anche dell’opportunità politica di tutta la vicenda. «Forse è proprio vero – conclude Roma – che chi trova un amico trova un tesoro».
s. pel.
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