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Teatro, le risorse della Regione e i dubbi delle compagnie

CASTROVILLARI Una gestazione lunga due anni. La firma definitiva in calce alla legge che regolamenta il sistema teatrale calabrese è stata apposta lo scorso 18 maggio dopo una lunga serie di tratta…

Pubblicato il: 03/06/2017 – 13:08
Teatro, le risorse della Regione e i dubbi delle compagnie

CASTROVILLARI Una gestazione lunga due anni. La firma definitiva in calce alla legge che regolamenta il sistema teatrale calabrese è stata apposta lo scorso 18 maggio dopo una lunga serie di trattative e grazie a una mobilitazione dal basso avanzata da una nutrita delegazione di operatori del settore. Ma il titolo dell’incontro tenutosi questa mattina nel circolo cittadino di Castrovillari, collateralmente alla manifestazione Primavera dei Teatri, sembra essere la spia di una preoccupazione latente (o piuttosto una provocazione a margine delle ultime vicende di cui il presidente Oliverio – significativamente assente all’incontro di stamane – si è reso protagonista attraverso scelte operate in ambito teatrale con criteri opinabili?). “Sistemiamoci!” è il bignami in cui confluiscono le proteste, le promesse, le rivendicazioni, le conquiste dell’ultimo biennio di teatro in Calabria.
Il timore diffuso è principalmente quello che i fondi destinati sulla carta allo spettacolo dal vivo non arrivino mai a destinazione o, peggio ancora, vengano dirottati altrove. È tuttavia innegabile, come sottolineato a più riprese dal direttore organizzativo del Festival Settimio Pisano, che la giunta regionale abbia dato prova di ascolto e tenuto fede all’impegno di confezionare una legge largamente condivisa, in grado di dare risposta soddisfacente alle istanze del mondo teatrale calabrese.
In questa direzione, l’intervento dell’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria Roberto Musmanno, che ha snocciolato i punti cardine del testo di legge, composto in totale da 17 articoli: stimolo e aumento dell’offerta teatrale; diffusione del teatro calabrese a livello nazionale e internazionale con conseguente impatto sul sistema turistico; apertura a un maggior numero di potenziali beneficiari. Lo stesso Musmanno ha, altresì, annunciato l’erogazione di un milione di euro relativamente ai Fondi Pac 2014-2020: «Un intervento concreto già deliberato, non una promessa – ha detto – nell’ottica di una revisione profonda del sistema del teatro calabrese che si spera possa portare a un’inversione del trend negativo che ha finora contraddistinto la nostra regione». Lo scorso anno, infatti, nell’ambito della spesa complessiva del Fus, alla Calabria sono toccati 360mila euro (circa lo 0,56% del totale), con l’approvazione di quattro progetti e un sistema ben strutturato di residenze: dati che, per il regista Claudio Rombolà, portavoce del Coordinamento teatrale regionale, si sono rivelati insufficienti a coprire le spese delle compagnie, spesso costrette a fare affidamento unicamente sul ricavato della vendita dei biglietti. Pur plaudendo anch’egli all’operato delle istituzioni regionali, Rombolà ha ammesso: «È dura, per chi fa teatro, trovarsi nelle fredde sere d’inverno a fare i conti con le problematiche che affliggono i nostri territori. Credo che spesso a far andare avanti sia unicamente la passione per questa arte». 
Nel pomeriggio il confronto proseguirà con gli interventi degli operatori.

Chiara Fazio
redazione@corrierecal.it

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