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OPERAZIONE RAMON | Gratteri: «Stiamo cercando di recuperare tempo e terreno» – VIDEO INTERVISTA

CATANZARO Sarebbe Rhama Ungaro il vertice dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti che questa mattina è stata sgominata da un’operazione congiunta dei carabinieri e della G…

Pubblicato il: 06/06/2017 – 12:23
OPERAZIONE RAMON | Gratteri: «Stiamo cercando di recuperare tempo e terreno» – VIDEO INTERVISTA

CATANZARO Sarebbe Rhama Ungaro il vertice dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti che questa mattina è stata sgominata da un’operazione congiunta dei carabinieri e della Guardia di finanza tra Catanzaro, Rosarno, Vallefiorita e Borgia, grazie al coordinamento della Procura del capoluogo guidata da Nicola Gratteri.
I mandati spiccati dal gip Pietro Scuteri hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per sei persone: Danilo Basile, Mirko Danizio, Giuseppe Lindanello, Rocco Stanganelli, Rhama Ungaro e Michele Zofrea.
Per altre quattro persone sono stati disposti gli arresti domiciliari: Bruno Anellino, Antonio Vatrano, Salvatore Zofrea, Andrea Rosario Pittelli. Per Antonio Mazza, Concetta Melina e Mimmo Stanganelli, il gip ha disposto l’obbligo di firma.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, traffico di droga e possesso di armi, tra le quali addirittura una bomba a mano di fabbricazione jugoslava oltre a diversi fucili
L’operazione “Ramon” ha così portato a smantellare un’organizzazione che riforniva di cocaina, marijuana e hashish Catanzaro e il suo hinterland.
Gli arrestati, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso la Procura di Catanzaro, avevano allestito un collaudato sistema di comunicazione per evitare di essere intercettate. Le schede sim venivano infatti cambiate spesso, il linguaggio utilizzato tanto negli sms intercettati quanto nelle telefonate, era poi criptico: si parlava di “camion” o “peperoni rossi” per parlare di cocaina o si contrattava la “foto di una bella ragazza” per parlare della cessione di stupefacenti per testarne la qualità.
Una rete oliata che aveva esteso il proprio controllo su tutto il territorio comunale, con le cessioni di droga che avvenivano soprattutto in via Lucrezia della Valle (a sud di Catanzaro) e nel parcheggio di un noto supermercato alle porte del centro storico.
«L’organizzazione – ha detto il procuratore capo Nicola Gratteri – acquistava gli stupefacenti in provincia di Vibo Valentia e nella piana di Gioia Tauro. Si tratta di un’indagine importante perché conferma l’accelerazione che abbiamo impresso a questo tipo di azioni per cercare di recuperare terreno e tempo. Sono indagini non casuali perché sono il risultato del rafforzamento delle forze dell’ordine e della Procura su Catanzaro. Il target qualitativo e probatorio è di altissimo livello».
«Il consumo di marijuana è dilagante, purtroppo – ha detto Vincenzo Luberto, procuratore aggiunto di Catanzaro -, soprattutto tra i minorenni. Abbiamo perciò motivo di ritenere che il reticolo di pusher arrivi fino alle scuole, per questo è importante questa indagine».
Nel corso delle. Indagini, un intervento della Guardia di Finanza, infine, ha permesso di coglierle in flagranza di reato alcuni degli arrestati e di portare al sequestro di un chilogrammo di cocaina e di cento grammi di hashish.

 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it