CASTROVILLARI La Procura di Castrovillari ha chiuso le indagini nei confronti di undici persone coinvolte nel crollo del Viadotto Italia sulla Sa-Rc, in cui il 2 marzo del 2014 ha perso la vita un operaio romeno Adrian Miholca di soli 25 anni, e che di fatto ha spezzato l’Italia in due con una ulteriore emarginazione e penalizzazione di Calabria e Sicilia.
La Procura di Castrovillari, che subito dopo il crollo ne aveva disposto il sequestro, aprì un’indagine per omicidio colposo. Destinatari del provvedimento i responsabili dell’Ital Sarc, il Contraente generale che ha appaltato l’opera, cioè l’impresa per cui lavorava l’operaio romeno deceduto dopo la caduta con il mezzo meccanico con cui stava procedendo alla demolizione della campata, ma anche il fratello della vittima che stava lavorando con lui.
Ora la Procura ha notificato un avviso di conclusioni indagini al direttore del cantiere e a tecnici accusati di omicidio colposo, crollo di costruzioni e disastro doloso.
I provvedimenti, firmati dal sostituto Simona Manera riguardano: Maurizio Aramini, responsabile del procedimento; Giovanni Maria Cepparotti, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione; Stefano Luca Possati, responsabile del progetto di demolizione; Barbara Birolini; Remo Godino; Franco Pugliese, coordinatore della sicurezza; Stefano Perrotti, direttore dei lavori; Roberto Alberati, direttore dei cantieri; Costantino Guidubaldi, capocantiere; Sergio Paussa, responsabile dei viadotti; Roberto Folchi, amministratore di Nitrex.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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