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Sanità, il “piano Urbani” prevede 1.104 assunzioni

CATANZARO Dopo due mesi di silenzio da parte del sub commissario, dopo le lettere dei ministeri che cercavano di convincere Scura a restare nel solco delle norme; dopo giorni di moral suasion per e…

Pubblicato il: 09/06/2017 – 8:37
Sanità, il “piano Urbani” prevede 1.104 assunzioni

CATANZARO Dopo due mesi di silenzio da parte del sub commissario, dopo le lettere dei ministeri che cercavano di convincere Scura a restare nel solco delle norme; dopo giorni di moral suasion per evitare che il conflitto istituzionale emergesse plasticamente, Andrea Urbani si è “arreso”. E ha inviato allo stesso commissario al Piano di rientro e al dg del dipartimento Salute Riccardo Fatarella la sua proposta di nuove assunzioni per la sanità calabrese. Sono 1.104, secondo uno schema «aderente alle indicazioni dei ministeri». E, va da sé, diverso da quello  che, invece, era stato firmato dal solo Scura, e rispedito al mittente dai funzionari romani con le osservazioni del caso. Attorno a quella proposta – il numero di assunzioni è praticamente uguale, è la distribuzione che cambia – si è radicalizzato lo scontro all’interno della struttura commissariale. Scura non si muove dalle proprie posizioni, Urbani vuole una proposta che possa superare l’esame dei tavoli tecnici. E giovedì l’ha messa nero su bianco. È un decreto pensato per rendere coerenti le autorizzazioni alle assunzioni con le valutazioni che il Tavolo interministeriale ha utilizzato per “smontare” l’impalcatura costruita da Scura. Il sottotesto è chiaro: così come immaginate dal commissario quelle assunzioni sono impossibili, cerchiamo di ragionare. Anche perché la metodologia con la quale i tecnici esaminano le proposte nel frattempo è cambiata e non considerare altre strade può solo ritardare le assunzioni di cui la Calabria ha disperatamente bisogno. Per Scura l’unica strada è quella di pubblicare il “suo” atto sul Bollettino ufficiale della Regione; per Urbani la via è quella di renderlo coerente con le norme e dunque modificarlo. Il sub commissario non è solo nel suo intento: esiste una robusta corrispondenza Roma-Catanzaro nella quale il commissario al Piano di rientro viene invitato a trovare una quadra e intervenire sui due decreti che plasmeranno la sanità calabrese del futuro. Lui ha risposto con una serie di uscite pubbliche, lettere al vetriolo e un esposto in Procura. 

IL PIANO URBANI La bozza di “decreto Urbani” è arrivata in Cittadella e a Palazzo Alemanni nella serata di giovedì. I grandi numeri sono simili a quelli contenuti nei due atti che cerca di mettere insieme e armonizzare secondo i dettami del ministero (gli ormai famigerati decreti 50 e 134): il sub commissario prevede un totale di 1.104 assunzioni da autorizzare. Quello che cambia sono le valutazioni “puntuali”. Esempio: per Cardiologia nell’area dell’emergenza-urgenza, il “decreto Scura” chiede 46 nuove assunzioni. I ministeri affiancanti, chiamati a esaminare tutte le carte della sanità, hanno bocciato la richiesta ritenendo che ci sia addirittura un surplus di specialisti in questo settore. È un fatto, giusto o sbagliato che sia. Davanti a questo fatto, il piano del sub commissario rimodula il fabbisogno. E chiede 33 posti in Medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza (più 4 primari) e 75 posti in Terapia intensiva e Anestesia (ai quali si aggiungono anche in questo caso 4 primari). Il totale di nuovi medici per l’emergenza-urgenza fa 116. Ai quali si sommano 110 professionisti per le altre specialità, 261 infermieri, 60 ostetriche e 472 operatori socio-sanitari. Una nuova dotazione che, secondo le valutazioni di Urbani, rispetta il limite di spesa (era un’altra delle obiezioni sollevate per il “piano Scura”). Non è tutto: c’è una valutazione a parte – sempre nel “decreto Urbani” – che riguarda le assunzioni (o stabilizzazioni) di figure professionali non valutate dalla metodologia dei Tavoli di verifica. Si tratta di 13 dirigenti biologi, 30 tecnici di laboratorio biomedico e 42 tecnici di radiologia medica. I numeri portano il corpus delle assunzioni a 1.104. E non è la loro unica funzione. Perché fanno emergere un contrasto palese nella struttura commissariale e spiegano perché Urbani non abbia firmato gli atti programmati da Scura. Quei numeri hanno anche un pregio: dimostrano che tutti vogliono far partire le assunzioni di cui le strutture sanitarie hanno bisogno. La sostanza è simile ma la forma istituzionale e tecnica è diversa. L’ultima valutazione spetta ai tavoli romani: che hanno già considerato non ricevibile la “forma” scelta da Massimo Scura.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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