CATANZARO La campagna elettorale per il primo turno delle amministrative a Catanzaro ha vissuto, venerdì, il suo ultimo giorno. Le ultime cartucce le hanno sparate Bianca Laura Granato, insegnante e candidata per il Movimento 5 Stelle, Vincenzo Ciconte, consigliere regionale e candidato di Pd e Udc, e Nicola Fiorita, docente universitario e candidato per il movimento indipendente “Cambiamento”. Pausa dagli incontri pubblici, ma non da quelli privati, per Sergio Abramo, sindaco in carica e candidato di Forza Italia.
(Il flash mob dei Cinquestelle)
Ad aprire le danze, il Movimento 5 Stelle che ha scelto la strada del flash mob per le vie del centro. La candidata sindaco assieme ad altri 17 candidati consiglieri della sua lista, ognuno dei quali con indosso una lettera dell’alfabeto a comporre il messaggio “Liberiamo Catanzaro”. Granato ha così concluso, quindi, quella che di fatto è stata la prima campagna elettorale per il M5S a Catanzaro: «È stata anche la mia prima esperienza – ha spiegato -, perché ho sempre e solo lottato per cause civili. Ma ho affrontato questa campagna con lo stesso spirito, con la voglia di cambiare il sistema. Sono soddisfatta di quello che abbiamo fatto, nonostante purtroppo siamo partiti tardi perché la certificazione della lista è arrivata solo il 24 aprile».
(Ultimo appello al voto per Vincenzo Ciconte a Catanzaro lido)
Ha scelto la piazza e Catanzaro lido, invece, Ciconte, dopo che pochi giorni fa aveva presentato il programma elettorale in quel dell’auditorium “Casalinuovo” in centro città. Non un bagno di folla, quello, dell’ex vicepresidente della Giunta regionale, che dal palco allestito in piazza Dogana, con accanto un rappresentate per ognuna delle 11 liste che lo sostengono, ha ripercorso i capisaldi del suo programma. Dall’unione dei Comuni della fascia costiera, al grande centro congressi per località Giovino per trasformare il quartiere marinaro nella “piccola Rimini”, passando per la facoltà di Giurisprudenza da riportare in centro per dare a Catanzaro una cittadella “giudiziaria”.
Dal palco, Ciconte ha poi sostenuto: «Abbiamo 11 liste coese su un progetto unico contro il centrodestra di Sergio Abramo. Queste liste, poi, sono espressione di tutta la città, ma abbiamo un’unica identità, un’unica voglia, quella di far crescere la città».
(La folla al comizio di chiusura di Fiorita)
Bis di piazza per Nicola Fiorita, che dopo l’evento conclusivo di giovedì in centro storico con il corteo per corso Mazzini, venerdì ha scelto piazza Pola, a pochi metri dalla piazza occupata da Ciconte. Bandiere e musica hanno accolto il candidato sindaco che dal palco è tornato a parlare dell’utilità del voto disgiunto («uno strumento di libertà e democrazia, che slega gli elettori dal controllo che qualcuno spera di poter esercitare sul voto», ha detto).
Prima di congedarsi dai suoi sostenitori, Fiorita ha concluso il suo intervento sulle ali dell’entusiasmo: «Andiamo al ballottaggio, ormai non ci sono dubbi. Abbiamo lavorato tanto in questi quattro mesi che sono trascorsi da quando a febbraio abbiamo deciso di ufficializzare l’intenzione di cambiare questa città e il modo in cui è amministrata. Ora, quello che prima poteva sembrare un sogno, sta per diventare una realtà. Siamo pronti e non abbiamo alcuna paura di governare Catanzaro con equità e giustizia: voglio essere il sindaco di tutti i cittadini, non solo di alcuni, non solo di chi mi voterà».
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