«È fatto grave e mortificante che sia stata nominata la Commissione d’accesso per verificare la sussistenza o meno di collegamenti con la criminalità organizzata degli amministratori del Comune di Lamezia Terme. La nostra città, già colpita dalla scure dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, bisogna evitare che ricada nel baratro. Col terzo possibile scioglimento la macchina comunale andrebbe di nuovo in blocco, perdendo la guida degli organi democraticamente eletti e ritrovandosi con un vuoto di rappresentatività». È quanto dichiara il segretario regionale dell’Udc Francesco Talarico. «Nell’amministrare la città non serve solo la passione, ma bisogna esercitare la lucidità che oggi servirebbe – è l’auspicio dell’ex presidente del consiglio regionale – a determinare la scelta opportuna delle dimissioni del sindaco e dei consiglieri. Ciò non significherebbe un salvataggio automatico dallo scioglimento, ma potrebbe essere un atto valutabile positivamente da parte degli organi preposti al controllo e alla decisione. Inoltre, le immediate dimissioni porterebbero anche un altro beneficio: la possibilità di rielezioni nel prossimo turno amministrativo, ossia già nella prossima primavera, mentre un eventuale scioglimento avrebbe uno strascico di durata da 18 a 36 mesi oltre all’onta di essere un Comune infiltrato dalla mafia».
«In tutto ciò l’Udc, che aveva sostenuto la campagna del sindaco Mascaro, con un buon risultato elettorale, fin dall’inizio – puntualizza Talarico – non ha avuto alcun ruolo nel governo cittadino e dopo qualche mese è stato fuori anche dal consiglio comunale, per scelte personali dei consiglieri comunali. Nonostante ciò l’Udc ha cercato sempre di contribuire, per come fatto sin dal principio con la presentazione delle linee programmatiche inglobate nel programma del sindaco Mascaro, con contributi di partecipazione e di idee e nell’interesse esclusivo di Lamezia Terme. Ad oggi, purtroppo, dobbiamo constatare che dopo quasi 2 anni di amministrazione nulla è stato prodotto, con una visione poco politica e poco innovativa dell’agire amministrativo. Tutte le promesse elettorali sono, infatti, rimaste parole».
«A tal punto non resta che ribadire di non condividere, per come già apertamente manifestato, la Giunta scelta dal Sindaco, poiché non adeguata all’impegno e alle responsabilità della terza città della Calabria, e i nominati negli enti partecipati dal Comune di Lamezia Terme. Fin da principio, inoltre, siamo stati contrari alla proliferazione incontrollata di liste civiche, che ha avuto quale conseguenza l’individuazione non ponderata di candidati senza esperienza politica o amministrativa, e oggi prendiamo atto che quanto sostenuto si è rivelato vero. Peraltro, è inopportuno – conclude Talarico – che il sindaco provi a scaricare sugli altri le responsabilità delle liste civiche che, di fatto, son state da lui costruite, valutate e approvate. Mi auguro, dunque, al di là della volontà del sindaco, che sembra voler rimanere ancorato a tutti i costi al Comune come emerge dalle sue dichiarazioni rese alla stampa,che i singoli consiglieri ponderino l’autonoma e responsabile scelta di tornare presto a nuove elezioni. È solo ora di tornare al voto!».
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