LAMEZIA TERME Liste d’attesa ferme da un anno, prestazioni limitate e l’inevitabile interruzione del servizio di riabilitazione estensiva ambulatoriale. Già dal 12 maggio scorso alcuni genitori di giovani pazienti in riabilitazione avevano inviato, senza ottenere alcun esito, una lettera indirizzata al Tribunale del malato, al commissario regionale alla Sanità, Massimo Scura, e al direttore generale dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri. La lettera denunciava le difficoltà a cui andavano incontro i pazienti, inviati dall’Asp per la presa in carico riabilitativa al Centro riabilitazione ambulatoriale “San Domenico”. «Allo stato attuale – scrivono il 12 maggio – a causa dell’esiguità del budget assegnato e stanziato, di cui più volte è stata segnalata l’inadeguatezza rispetto alle esigenze del territorio (ne è testimonianza una lista di attesa per la Cra San Domenico, in atto, di circa 50 pazienti, dei quali la maggior parte in età evolutiva), sono state esaurite le prestazioni ai diposizione degli utenti per l’anno 2017, per cui a breve termine, verranno interrotti i trattamenti».
A stretto giro di boa, il 26 maggio, la struttura comunica ai genitori dei bambini seguiti «l’imminente interruzione del servizio». E comunica qualche particolare in più. Innanzitutto un costante incremento di domanda da parte del territorio lametino.
I pazienti del Cra sono stati prima valutati e autorizzati dall’Asp ma le difficoltà di copertura economica hanno costretto a cessare le prese in carico dal mese di febbraio 2016 per cui si è creata la lista d’attesa dei 50 pazienti che aspettano, qualcuno da più di un anno, di accedere alle cure.
Ci sarebbe, poi, un altro problema: la struttura è accreditata con il Sistema sanitario nazionale per 30 prestazioni al giorno di riabilitazione ambulatoriale. Ma l’Asp ne ha contrattualizzate otto. Il risultato è che al mese di maggio sia stato esaurito il numero di prestazioni erogabili per tutto il 2017.
I genitori dei piccoli pazienti non ci stanno, vogliono difendere il «diritto dei propri figli a continuare il percorso terapeutico intrapreso». E non escludono di passare alle vie legali.
ale. tru.
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