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Ma dov’è stato fino a oggi Oliverio?

Le pesanti eredità del passato si sommano, ogni giorno che passa, alle pesantissime scelte sbagliate del presente. Possiamo sintetizzarla così la presidenza della Regione Calabria di Gerardo Mario …

Pubblicato il: 13/06/2017 – 16:49
Ma dov’è stato fino a oggi Oliverio?

Le pesanti eredità del passato si sommano, ogni giorno che passa, alle pesantissime scelte sbagliate del presente. Possiamo sintetizzarla così la presidenza della Regione Calabria di Gerardo Mario Oliverio. Ha ereditato un porto, quello di Gioia Tauro, di fatto in mano a lobbisti privati. Ha consentito, oggi, la privatizzazione, di fatto, del sistema aeroportuale calabrese.
In quale altro Paese tutto ciò sarebbe possibile? A quali diverse latitudini accadrebbe ciò che sta capitando a Lamezia Terme e, di riflesso, anche a Crotone e a Reggio Calabria? Quale altro territorio civilizzato avrebbe consentito, restando inerte, alla gestione domestica di un aeroporto internazionale e di due scali sussidiari di importanza strategica per lo sviluppo? Il bubbone che oggi esplode con le dimissioni del prefetto De Felice ha radici profonde e pregresse imperdonabili omissioni. Dov’era il governatore della Calabria quando la famiglia Caruso scalava le quote di Sacal? Ha mosso ciglio quando si è ritrovato un Cda dove basta che padre e figlia trovino un accordo qualsiasi con un ente territoriale qualsiasi per avere il totale controllo dell’intero sistema aeroportuale calabrese? Quale fiera del gusto teneva distratto Oliverio quando i soci privati “storici” e blasonati, parliamo di Aeroporti di Roma e di Banca Intesa, che pure avevano resistito a tante tempeste, lasciavano il campo e smontavano le tende?
In questi anni quali report ha chiesto ai suoi rappresentanti dentro la Sacal? Eppure fin quando la polizia giudiziaria non ha fatto irruzione sulla scena, nel Cda di Sacal a rappresentarlo non cera un oscuro personaggio ereditato di suoi predecessori, sedeva il suo capo di gabinetto Gaetano Pignanelli.
Non si è accorto di nulla? Non ha registrato nulla? Non ha riferito nulla? E i report che gli arrivavano, invece, dal presidente della Provincia, Enzo Bruno, al quale va riconosciuto di essere stato il primo a sottolineare che c’era “del marcio in Danimarca”, che sorte hanno avuto? E le richieste di aprire un tavolo su Sacal, infrantesi tutte davanti alla porta della mitica “signora Carmela”?
Poi, dopo lo scandalo largamente e lungamente annunciato, ecco la mossa del cavallo con la nomina del prefetto Artuto De Felice a presidente della Sacal.
Per Gerardo Mario Oliverio, il bicchiere è sempre pieno, le emergenze si superano con colpi a sorpresa e allora annunciò roboante: «Il nostro obiettivo è quello di rilanciare, attraverso una sana, oculata e intelligente gestione della Sacal, il sistema aeroportuale calabrese. De Felice ha la competenza e le qualità per realizzare questo obiettivo e per contribuire, così, alla crescita della nostra terra».
A rileggerle oggi queste parole non si può certo negare che Oliverio, nel suo cinismo, sia anche onesto: «De Felice ha la competenza e le qualità». Non ha mica detto che avrà anche i poteri necessari a rendere concrete queste sue doti.

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