CATANZARO Vertice mercoledì mattina alla Cittadella per fare il punto sul progetto “Fitti zero”. È quanto comunica, in una nota, il dipartimento Organizzazione e Personale, Settore Economato che ricorda come il progetto sia «destinato a ridurre i costi per fitti passivi pagati dalla Regione Calabria, e dunque dai cittadini calabresi, con il solo fatto di riportare il personale regionale dagli immobili in affitto agli immobili in proprietà della Regione stessa».
«Nel corso della riunione – si legge nel comunicato – sono state evidenziate alcune criticità e le varie situazioni, tutte diversificate ma tutte caratterizzate dalla tendenziale resistenza di alcuni attori locali. Così, ad esempio, a Reggio Calabria sono state oggetto di contestazione, fra l’altro, gli open space ritenendosi che, per assunte ragioni di privacy, agli spazi aperti e condivisi siano da preferire stanze più riservate in quanto chiuse allo sguardo pubblico».
«A Vibo, nonostante l’accordo formalmente raggiunto con l’Aterp – prosegue la nota – non sono potuti partire i lavori per l’opposizione manifestata, proprio nella mattinata odierna, dai lavoratori dell’Aterp stessa, i quali ritengono di avere bisogno della disponibilità dell’intero palazzo, già a suo tempo oggetto, per l’acquisto oneroso e le stesse dimensioni, di varie osservazioni critiche. A Cosenza le difficoltà derivano dal fatto che alcune strutture hanno provveduto autonomamente e senza coordinamento alcuno a progettare autonome sistemazioni, trascurando di considerare che i processi di allocazione del personale e di redistribuzione degli spazi non possono che essere frutto di azione congiunta e congiuntamente governata».
«A Crotone – aggiunge il comunicato del dipartimento regionale – si è in attesa di una decisione finale degli organi di governo della Provincia da poco eletti e ad una volontà di restare nel centro cittadino, certo comprensibile ma da contemperare con tutte le altre esigenze. Va da sé che toccare interessi economici consolidati produce sempre delle resistenze e che queste resistenze si muovono sempre per vie traverse. Ad esempio, gli open space, introdotti ormai in molti uffici pubblici e anche alla Cittadella, sono una (sia pure piccola) garanzia di trasparenza dell’azione amministrativa, la cui introduzione non impedisce, ove necessario, di installare più ampi e comuni piani di lavoro idonei a consentire di lavorare anche su fogli progettuali anche molto ampi, ove ciò ancora sia necessario considerato l’uso ormai diffuso dei sistemi informatici».
«Ed ancora non si comprende perché – sottolinea la nota del dipartimento – alcuni dipendenti abbiano atteso l’arrivo della ditta per l’avvio dei lavori per bloccare una attività di ristrutturazione nota da tempo ed oggetto di convenzione formale con i vertici stessi dell’Aterp unica. Per altro, c’è da chiedersi chi sarà responsabile del danno erariale per il ritardo nell’esecuzione del contratto con la ditta interessata».
«C’è da chiedersi ancora – si legge ancora – quale siano o siano state fino ad oggi le attività svolte negli spazi destinati al personale regionale ed oggi, con inusitato tempismo, rivendicati dal personale Ivo già presente. Ed ancora non si riesce a comprendere, al di là delle supposizioni che molti pure maliziosamente suggeriscono ma che certo non possono corrispondere al vero, perché da tutte le parti vi è una diffusa resistenza ad abbandonare immobili variamente dislocati per essere allocati in immobili unici, a contatto di gomito con gli altri dipendenti, in presenza di unitari e funzionanti sistemi di rilevazione delle presenze».
«In ogni caso, all’esito della riunione – conclude la nota – è stata ribadito che l’operazione “Fitti Zero” non è in discussione e non può essere fermata dal momento che essa non è fatta contro qualcuno, ma a favore dei lavoratori che vogliono lavorare operosamente e che hanno diritto a spazi idonei ed a favore dei cittadini calabresi, i cui soldi quotidianamente sudati con la fatica non possono essere regalati a pochi detentori di rendite immobiliari».
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