Perché il Comune di Cosenza, in cambio della famigerata firma che ha tradito il 60% dei cosentini, ai quali era stato promesso “no metro”, non ha chiesto finanziamenti per il centro storico, invece di chiedere quelli per l’ovovia? Forse perché nel centro storico i lavori dovrebbero davvero essere eseguiti a regola d’arte, i soldi spesi fino all’ultimo centesimo e beffare nuovamente la Soprintendenza, già oltraggiata con la demolizione di alcuni palazzi storici nonostante il suo diniego, potrebbe risultare troppo complicato, se non impossibile.
Risultato: ovovia, opera indispensabile che collega il castello al resto del mondo, batte centro storico…
Chissà perché quando ero io a proporre nel 2012 la realizzazione di un impianto del genere, che collegasse il castello con colle Triglio, attraverso l’utilizzo di un project financing (project financing: locuzione – Sistema di finanziamento per la realizzazione di infrastrutture pubbliche, che attinge prevalentemente a risorse progettuali e a capitali privati, recuperabili grazie al flusso di denaro generato dall’infrastruttura stessa, una volta che questa sia entrata in gestione) mi è stato risposto categoricamente di no – tanto a che serve – ed ora che i soldi sono pubblici l’ovovia diventa di interesse primario?
Ma, se il Castello è stato affidato all’esterno per soli 900 euro mensili (per intenderci, circa la quinta parte di quanto spende un commerciante per un locale di media grandezza su corso Mazzini) e nessun altro onere a carico dell’ aggiudicatario, piuttosto, qualora fosse ancora poco, concedendo pure l’agio dell’intero incasso di ogni ingresso, dalla visita turistica a qualsivoglia tipo di evento o manifestazione, siamo proprio certi che con la realizzazione di quest’opera si perseguirà l’interesse del Comune e della collettività?
*Ex vicesindaco Cosenza
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