REGGIO CALABRIA Ha perso un occhio per una malattia aggravata dalle sofferenze patite durante il viaggio che dall’Africa lo ha portato in Italia a bordo di un barcone, ma ha avuto salvo l’altro occhio grazie alle cure avute in Calabria grazie all’azione sinergica messa in atto dal presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Roberto Di Bella. È la storia di un migrante 16enne non accompagnato al quale un delicato intervento chirurgico all’occhio sinistro eseguito nell’ospedale civile di Melito Porto Salvo “T. Evoli”, perfettamente riuscito, ha salvato l’occhio sinistro da un contagio. Di Bella, infatti, ha immesso anticipatamente nelle funzioni il tutore provvisorio del minore, l’avvocato Caterina Siviglia, che ha così potuto, grazie a un lavoro di rete con i sanitari dell’ospedale e con gli operatori della casa di accoglienza, rendere possibile l’esecuzione dell’intervento chirurgico in tempi rapidissimi, riaccendendo le speranze del giovane che sogna di studiare e di diventare informatico.
L’avvocato Siviglia, saputo dal personale del centro di accoglienza del continuo peggioramento delle condizioni del minore, si è subito attivata per accelerare le procedure consentendo agli specialisti del reparto di oculistica, Giuseppe Zuccarelli e Vincenzo Florio, di portare a termine l’intervento. Una risposta, ha evidenziato il legale, «individualizzata e puntuale ai problemi di integrazione sociale dei minori stranieri non accompagnati, che dimostra, ancora una volta, come la solidarietà renda tutto possibile, specie ove coadiuvata da un’azione sinergica da parte delle Istituzioni e dei soggetti privati, a vario titolo, coinvolti nel cammino verso l’accoglienza».
x
x