Continuano nella Presila cosentina le proteste contro la discarica di Celico. Da lunedì mattina un attivista del Comitato Ambientale Presilano, Giovanni Peta, militante storico dei movimenti del Cosentino, ha avviato lo sciopero della fame incatenandosi di fronte al municipio di Celico. «La discarica va chiusa», è il messaggio che campeggia sui cartelloni che accompagnano la protesta dell’ambientalista. E ancora: «Sto mettendo a rischio la mia vita per salvare quella degli altri. 13 consigli comunali hanno deliberato per sospendere subito per poi chiudere la discarica». Il destinatario delle rivendicazioni degli attivisti è ancora una volta il presidente della Regione: «Mario Oliverio può e deve imporre la chiusura per rispettare le istituzioni e la popolazione stessa. I sindaci presilani devono farsi rispettare operando in maniera adeguata e conseguente».
A dare manforte alla protesta tutto il Comitato ambientale Presilano (qui un video diffuso di recente dal sodalizio), che dalla pagina Facebook rilancia le proprie richieste e si rivolge al governatore: «Oliverio se ci sei batti un colpo! Tredici delibere comunali ignorate, incontri disertati, proteste e proposte inascoltate. Caro Presidente, MO BASTA! Noi vogliamo l’immediata sospensione dell’autorizzazione integrata ambientale della discarica di Celico, come motivatamente ed a ragion di legge richiesto. La Presila non morirà. La disobbedienza urbana si moltiplicherà. Non ci arrenderemo dinanzi al silenzio del potere, e grideremo ancora più forte. Giovanni non sei solo. Chi ha compagni non è mai solo».
x
x