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«Questa è la Calabria che sogno»

Nella Calabria che sogno non esiste alcun “piagnisteo meridionale”. Non voglio dire che esso sia frutto di problemi immaginari: sono reali, sono tanti, sono evidenti, sono ostacoli da superare con …

Pubblicato il: 20/06/2017 – 7:20
«Questa è la Calabria che sogno»

Nella Calabria che sogno non esiste alcun “piagnisteo meridionale”. Non voglio dire che esso sia frutto di problemi immaginari: sono reali, sono tanti, sono evidenti, sono ostacoli da superare con una chiara visione orientata ai prossimi vent’anni e non argomenti da campagna elettorale di cui ci si dimentica già durante la campagna stessa.
Nella Calabria che sogno esiste una classe dirigente, politica e non, con dei chiari compiti e delle chiare responsabilità: chi dirige bene o governa bene, creando best practices che generano sviluppo e benessere, ha diritto ad avere persino maggiori privilegi rispetto a quelli che oggi vengono additati come ‘accessori della casta’; chi governa male o si dimostra incapace di occupare posizioni operative, deve essere immediatamente individuato e restituito alla sua quotidianità, lontano da ciò che lapalissianamente non è in grado di fare o non può fare, senza alcun premio, senza alcun bonus, senza ciò che semplicemente non merita.
Più fact checking, più premio del merito, più diversificazione tra i vari attori impegnati nei processi di governo sociale e produttivo. Non è vero che tutti sono uguali. Questa è una concezione post-ideologica di un pensiero comunista che si ricicla, si traveste ma che pretende sempre di avere la meglio malcelando brama di potere e mania di occupazione massiva dei posti di comando, secondo la logica della funzionalità oligarchica e non collettiva.
Nella Calabria che sogno ci sono tanti giovani che studiano o che lavorano reinventandosi o che trasportano nel tempo pratiche di produzione agricole o di attività ittiche, innovandole. Ognuno di essi con storie diverse ma con lo stesso amore verso la propria terra. Superiamo la concezione per cui essere un avvocato ha più valore dell’essere un imprenditore agricolo, che ci siano lavori di serie A e di serie B. La nobiltà sta in come ci si approccia all’attività che si svolge, sta in come ci adoperiamo per migliorare i processi lavorativi. Bisogna studiare e specializzarsi in tutto ciò che si fa, bisogna farlo soprattutto per se stessi e non per l’opinione degli altri.
Siamo una regione con una forte vocazione produttiva ed il primo e più grande errore che noi possiamo compiere è quello di non comprenderlo. 
La nostra Terra ha bisogno di tutti gli attori che vogliono scrollarsi di dosso la nomea di Calimero d’Italia, di una Terra che non è affatto brutta, anche se si sforza a credere di esserlo, che ha solo bisogno di una massiccia spolverata.
Nella Calabria che sogno esistono strade e infrastrutture capaci di rendere attrattive e facilmente raggiungibili le nostre bellezze, che sono tante e così poco conosciute. 
Il settore del turismo ha manifestato negli anni una crescita continua e rilevante. Questo perché tante Regioni italiane, purtroppo non la Mia, hanno saputo reinterpretare le proprie potenziali adattandole ad una innovazione tecnologica che diventa oggi una nuova ideologia, capace di unire diverse generazioni.
Una terra come la nostra, immensamente ricca di preziosi paesaggi, di scorci da cartolina ma anche di importanti riferimenti storico-culturali nonché di una propensione formidabile verso la produzione di prodotti enogastronomici eccellenti.
La nostra regione merita una promozione turistica innovativa, che sappia non solo limitarsi alla comunicazione dell’esistenza di una determinata meta. Negli anni della crisi le aspettative degli utenti sono aumentate: vacanze più brevi ma da ricordare.
Ed allora è importante che noi, gli attori impegnati nel settore e la classe dirigente, si impegnino ad analizzare le trasformazioni in atto nel settore dal punto di vista tecnologico sfruttando le immense potenzialità che offre la rete. La Calabria non ha un portale web ufficiale che funga da vetrina del turismo e da incubatore per il consorzio dei player del settore, così da fornire un’unica “offerta Calabria”, con le sue mille sfaccettature ed opportunità, ben salde anche se una certa nomenklatura politica ha sempre preferito il compromesso allo sviluppo.
In questo contesto, soprattutto ai giovani, da sempre principali agenti del cambiamento, il compito di apportare con spirito critico e positivista idee, programmi, valori, culture per permettere alla Calabria che vuole correre di avere la meglio su quella che vuol tutto così com’è.

*coordinatore provinciale Forza Italia giovani Cosenza 
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